Thohir: il presidente fantasma

Che fine ha fatto Thohir?

Erick Thohir, attuale presidente dell’Inter, secondo quanto riporta la Gazzetta dello Sport nell’edizione odierna, rappresenta un problema per Suning e il club stesso.

Di seguito le parole della Gazzetta:”L’Inter vive un momento negativo sia dal punto di vista sportivo con le recenti prestazioni negative della squadra, ma anche societario con parecchia confusione alimentata anche dalle parole del ds Ausilio alla Statale. Suning vuole ripartire subito, ma deve prima risolvere i problemi che ha in casa e tra questi c’è anche Erick Thohir“.

Il tycoon – prosegue la Rosea – è ancora presidente dell’Inter e, soprattutto, ha ancora il 31,05% delle quote societarie, ma non si vede a Milano da febbraio e non si informa da tempo sul come stiano andando le cose in casa nerazzurra. I cinesi gli hanno inizialmente lasciato le leve del comando, sia perché chiudesse il bilancio legato alla sua gestione rientrando nei parametri del fairplay Uefa sia perché non erano ancora pronti ad intervenire con uomini propri”.

Successivamente il quotidiano continua:”I risultati sono sotto agli occhi di tutti: la gestione estiva del caso Mancini è risultata nefasta. Ma ancora meno felice è stata l’intuizione di affidare un progetto che doveva dare risultati immediati a un tecnico che non aveva mai allenato fuori da Amsterdam (De Boer). A quel punto sì che la famiglia Zhang ha perso la pazienza, cacciando l’ad Bolingbroke, fortemente voluto da Thohir  e togliendo qualsiasi operatività al tycoon.

L’accordo con Zhang prevedeva l’uscita di scena di Thohir a una determinata cifra in due step: il primo a novembre, il secondo a giugno. Ora però sembra che il tycoon , preso atto che con i soldi di Suning la sua fetta è destinata ad aumentare di valore, voglia restare. Ma resta da vedere come i cinesi  accetteranno di mettere altri soldi senza che il socio faccia altrettanto, almeno in proporzione.

In attesa di conoscere gli sviluppi societari, sarebbe surreale che Thohir rimanesse alla presidente. Il segnale forte sarebbe se gli succedesse Zhang Jindong. Ma anche lui vive dall’altra parte del mondo. Allora l’alternativa potrebbe essere il figlio Steven, che avrà 25 anni ma è ormai milanese e lavora 20 ore al giorno per cercare di invertire la rotta. E la suggestione Moratti, rimasto come senior advisor, rimane lontana. L’ex presidente non accetterebbe mai, senza riprendere alcune quote” chiosa la Gazzetta dello Sport.