Ausilio contro l’ipocrisia e contro chi non ama l’Inter: bravo Piero!
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1 Se fosse successo in un ospedale italiano1.1 Ausilio emarginato dalla strana coppia Thoir-Kia1.1.1 Contro l’ipocrisia1.1.1.1 E intanto Thoir…1.1.1.1.1 Vacche grasse e vacche magre (solo per Ausilio)Se fosse successo in un ospedale italiano
Immaginiamoci un chirurgo di buona fama che da anni opera in un qualsiasi ospedale con zelo ed efficienza.
Questo medico riesce ad essere operativo sempre, anche quando la struttura sanitaria soffre per carenza di infermieri e di nuove attrezzature.
Una mattina il primario del reparto lo chiama e lo informa che dal giorno dopo gli interventi più importanti saranno affidati non più a lui ma al rappresentante che vendeva all’ospedale siringhe e supposte.
Il chirurgo rimane perplesso, ma da persona corretta sta alle indicazioni ricevute e si tira in disparte.
Il suo stupore aumenta quando vede che al sedicente chirurgo arrivano nuovi macchinari e viene permesso di assumere alcuni altri rappresentanti che prima lavoravano con lui.
Che c’entra questa storiella col calcio ?
Non c’entra solo con il calcio, c’entra con l’Inter.
Ausilio emarginato dalla strana coppia Thoir-Kia
Mutatis mutandis è esattamente quello che è successo a Piero Ausilio nel corso dell’ultimo anno.
Thoir lo ha emarginato, ed ha consegnato le redini del mercato a Kia Joorabchian senza incarichi societari ma quale “consulente” .
Tutti i media, di fronte ad una storiella come quella dell’ospedale, avrebbero dato la stura a servizi con titoloni a più colonne.
Avrebbero gridato allo scandalo, ad interessi poco chiari tra i vari protagonisti.
Nella vicenda nerazzurra invece nessuno si è scandalizzato.
Molti però si sono stracciati le vesti l’altro giorno, alle parole del DS nerazzurro pronunciate davanti ad un gruppo di studenti universitari.
I più benevoli hanno parlato di insulti alla società, di mancanza di rispetto, di licenziamento per Ausilio.
Contro l’ipocrisia
Massimiliano Nebuloni, su Sky Sport ha detto che “All’Inter molti giocatori e dirigenti la pensano come Ausilio, ma un conto è pensarlo, un altro fare uscire come un reporter di razza quello che qualsiasi club protegge come materiale riservato”.
Fino a quando l’Inter potrà nascondersi dietro l’ipocrisia della riservatezza ?
Ma quale riservatezza poi?
Anche i tifosi più attenti erano arrivati alle stesse conclusioni di Ausilio, o si presume che abbiano tutti l’anello al naso?
Il DS nerazzurro ha scoperto la pentola, e ha fatto bene.
E intanto Thoir…
Ha portato alla luce il comportamento di Thoir, tuttora Presidente della società, che manca da Milano da febbraio ed evita perfino di chiamare in sede (avrà finito la ricarica?).
Di sicuro però gode come un riccio in calore nel contare i 43 milioni di euro intascati tra plusvalenze da cessioni azionarie e interessi sui prestiti fatti al club a tassi tra l’8 ed il 9,4% (fonte Calcio e Finanza).
Presidente Moratti, capito come si fa? Prestiti fruttiferi, e come fruttiferi, altro che mettersi le mani in tasca e ripianare come ha fato lei per anni (e ancora c’è qualcuno che si permette di criticarla!).
Vacche grasse e vacche magre (solo per Ausilio)
Con la non risposta sull’acquisto di Gabriel Barbosa, Ausilio ha fatto aprire gli occhi sui veri motivi dei 63 milioni (!!!) investiti sul brasiliano , tra acquisto, commissioni per Kia quale intermediario, stipendio lordo di 6 milioni per cinque anni e mancetta di 4 milioni ad altro intermediario, amico di Kia (ma va?) .
Altri spiccioli, 45 milioni, investiti su Joao Mario, con mister Joorabchian sempre in veste di agente del portoghese (ri – ma va?)
Forse sarà stato ingenuo a lasciarsi andare così sinceramente in pubblico.
Ma come dare torto a Piero Ausilio, che ha portato avanti più di un mercato solo con i parametri zero e gli acquisti al discount?
Certo, nel calcio italiano una sorta di omertà su queste cose è ancora la regola; forse anche per questo gli stadi italiani sono sempre più vuoti.
Ausilio da ringraziare, altro che licenziare
Il segnale lanciato dal DS nerazzurro è salutare ed importante ,non tanto per le motivazioni dei risultati negativi della squadra nerazzurra, né per le critiche ai singoli giocatori.
E’ importante perché finalmente un dirigente ha il coraggio di mettere sotto gli occhi di tutti gli errori di una società che non riesce ancora ad autoriformarsi, a fare pulizia di atteggiamenti a dir poco controversi.
E lo ha fatto a testa alta, anche sapendo di rischiare di persona nonostante il recente rinnovo del contratto.
I tifosi assennati hanno solo da ringraziare Piero Ausilio.