Gabigol o Gabidòn?
Dopo le dichiarazioni shock in settimana che vedrebbero l’acquisto di Gabigol – per trenta salatissimi milioni di euro – privo di senso, perché non voluto da società ed allenatore (ma assai da avvoltoi come Kia Joroobchian), per Gabriel Barbosa si prospetta l’ennesima triste panchina. Un treno che non passa mai quello del giovane brasiliano, passato da Gabigol a Gabidon nel giro di una stagione, tre allenatori ed un mare di fallimenti sportivi.
Arrivato dal Santos con la reputazione di trasformare in oro – ovvero gol – come Re Mida, tutti i palloni giocabili (numeri da record i suoi, ma in un campionato ‘minore’), non ha mai goduto della fiducia di nessuno. Un acquisto delegittimato anche dalle parole di Ausilio che lo ha definito “Un altro discorso”, con annessa risatina sarcastica.
Solo contro tutti, ma amato dai tifosi che, vogliosi di vederlo giocare più di qualche scampolo di partita, ne invocano il nome. In allenamento, dicono i compagni, è un osso duro. Ma il ragazzo deve metterci quella che a Napoli chiamano ‘Cazzimm’. Manca infatti – e forse per la giovane età – di tenacia e caparbietà. Un solo gol non può bastare, si vorrebbe vedere qualcosa di più. Se potesse.
Ma nemmeno stasera contro la Lazio, in una partita che sa tanto di passerella d’umiliazione, trova posto nell’11 titolare. Oltre al danno di aver pagato un giocatore per pura benevolenza e mecenatismo, la beffa. Difficilmente lo si potrà rivendere alle stesse cifre, centellinando persino le panchine.