Vince l’Inter degli italiani, Andreolli in testa, quando l’EL non fa più paura
Indice dei contenuti
1 La partita di Roma offre spunti importanti1.1 Andreolli un esempio1.1.1 Gabriel Barbosa: più umiltà, meno social1.1.1.1 Ausilio docetLa partita di Roma offre spunti importanti
La vittoria dell’Inter sulla Lazio, pur se ridotta in nove nel secondo tempo, lascia trasparire alcuni messaggi da non sottovalutare.
Non è un caso che la squadra ritorni al successo dopo più di due mesi, guarda caso quando si è matematicamente chiusa ogni ipotesi di accesso al preliminare di Europa League.
Probabilmente non ha torto chi ha affermato che l’Inter ha scelto di non inseguire il sesto posto per non compromettere l’avvio della preparazione e per privilegiare la tournee estiva negli States.
Il secondo segnale che emerge è che l’Inter ritorna alla vittoria quando schiera sei giocatori italiani. Qualcuno potrà parlare di casualità ma è evidente che le critiche degli ultimi tempi hanno toccato soprattutto i nazionali azzurri e coloro che comunque avevano qualcosa da dimostrare.
Andreolli un esempio
Tra questi (ed è il terzo segnale) Andreolli: ragazzo interista nel Dna, umile, modesto, mai una parola di troppo dopo mesi di panchina forse nemmeno tanto giustificata, viste le prove degli altri.
Entrato nell’undici titolare dopo l’assenza di Miranda, sta dimostrando che l’attaccamento ai colori, la dedizione, la concentrazione, pagano sempre, anche se non si è sempre sotto i riflettori.
E la dedica del goal al papà recentemente scomparso è la cosa forse più bella di tutta la serata nerazzurra.
Gabriel Barbosa: più umiltà, meno social
A fare da contraltare alla positività di Andreolli, Gabriel Barbosa che se ne va negli spogliatoi in anticipo quando capisce che anche a Roma non è serata.
Il giovanotto dimostra di non aver capito come funziona la cosa: non gioca chi guadagna di più o chi scrive più banalità sui social.
Prenda ad esempio proprio Andreolli, anzi si faccia spiegare da lui come si sta in un gruppo, specialmente quando le cose vanno male e dove deve riporre l’ego che gli sta facendo compiere più di un errore.
Ausilio docet
Un ultimo messaggio da cogliere: le parole di Ausilio hanno smosso un ambiente stordito dalle ripetute sconfitte.
Anche da questo punto di vista, la serietà ed il coraggio del DS nerazzurro di dire le cose come stanno devono essere d’esempio per tutti.