Mourinho: l’Europa League è di nuovo tua. Un ex nerazzurro con il vizio di vincere ovunque vada
Mourinho l’Europa League con il Manchester United, lo rende immortale nella storia del club. Una vittoria che lo porta verso un mini triplete visti i successi i nella Community Shield e nella Coppa di Lega.
Dopo un inizio non molto felice in Premier, ha condotto la sua squadra fino al raggiungimento del sesto posto. Il tutto, in netto contrasto con gli investimenti effettuati nella scorsa estate, ma mediaticamente gestito in maniera eccezionale.
“… noi giochiamo per vincere titoli… preferisco arrivare sesto e vincere titoli…”
L’arrivo di Pogba in pompa magna, forse aveva creato troppe aspettative rispetto alle reali possibilità.
In ogni caso tre “tituli” sarebbero arrivati. L’ultimo poi, avrebbe definitivamente riempito la bacheca dello United, con l’unico trofeo rimasto da vincere. L’ultimo a non essere ancora alzato in aria, da parte dei diavoli rossi. Impresa riuscita anche quest’anno, con un’ulteriore chicca statistica.
Mourinho infatti, sarebbe uno dei pochi a potersi vantare di aver vinto Europa League e Champions con diversi club. Un vincente, ovunque sia stato.
Il primo successo europeo sarebbe quello ottenuto alla guida del Porto. Si parla dell’anno 2003. Nel 2004 poi, sarebbe riuscito nell’impresa di vincere la sua prima coppa dalle Grandi Orecchie.
Il successo in Champions con i lusitani verrà ricordato infatti come una delle imprese dello Special One. Ovviamente non l’unica.
Infatti il caro e tanto rimpianto 2010, sarebbe l’anno più ricco di emozioni. La vittoria in campionato, in Coppa Italia e di nuovo in Champions League, lo avrebbero portato a rimanere per sempre impresso nei cuori di tutti gli interisti.
Ancora storia del calcio, almeno quello italiano che fino ad oggi, Cardiff permettendo, sarebbe un primato ineguagliato e molto invidiato.
2017. Il Manchester è campione d’Europa. Dopo aver deciso consensualmente con il Chelsea, di abbandonare Stamford Bridge, avrebbe immediatamente preso al balzo l’offerta, per guidare la panchina di uno dei club più titolati al mondo.
Si ritrova così, ancora oggi, ad essere considerato ancora uno dei migliori allenatori in circolazione. Uno in grado di togliere il meglio da tutto e tutti gestendo campo, società ed extracampo, come nessuno oggi sarebbe in grado di fare.