Inter – Udinese: vendere Perisic e criticare Icardi idee degne di Tafazzi
Inter Udinese, ovvero come una partita inutile può sollevare domande ed offrire qualche risposta.
Partiamo dalle risposte.
Vendere Perisic…. E poi?
Se l’Inter pensa di ricostruire una squadra da Champions partendo dalla cessione di Perisic non ci siamo.
Non per la prestazione di ieri, ma per tutto il campionato; 12 goal e 9 assist dopo l’ultima di campionato.
Pur con qualche problema di continuità, Ivan è uno dei pochissimi giocatori della serie A in grado di spaccare una partita da solo.
Quanto a tecnica, diciamo che se la cava alla grande.
Quanto alla velocità pochi sono in grado di resistere ai suoi cambi di velocità ed al suo secondo e terzo scatto ripetuto.
Tecnica e velocità in tale quantità riunite nello stesso giocatore ne fanno un elemento assolutamente decisivo.
Al di la di goal e assist, gran parte delle prestazioni nell’arco dell’annata parlano per lui.
Detto ciò, se è Perisic che ha chiesto di essere ceduto c’è poco da fare.
Se invece è la società che, come si intravede, pensa alla sua cessione per motivi di cassa e di FFP, forse Sabatini farà bene a contare fino a mille prima di firmare.
Criticare Icardi: sport nerazzurro, ma chi pontifica si ricordi….
La domanda che in molti si sono fatti assistendo ad Inter Udinese è se possa essere un caso che l’Inter si scioglie e va a rete a raffica quando manca Icardi.
Innanzitutto Maurito era presente anche nelle altre goleade (Atalanta, Cagliari) e sempre timbrando il cartellino.
In secondo luogo, mettere in discussione il centravanti vuol dire essere soggetti ad un repentino attacco di tafazzismo esasperato.
Icardi ha 24 anni appena compiuti; ha realizzato 71 goal in 125 partite in maglia nerazzurra.
Chi lo critica faccia i nomi di chi ha fatto meglio, non Italia ma in Europa e porti i dati.
Di sicuro non è un mostro di simpatia e l’uso “avventuroso” dei social non gli giova.
Certo la sua compagna non si è fatta benvolere la scorsa estate ai tempi della trattativa col Napoli.
Forse non sarà l’uomo giusto per indossare la fascia di Facchetti, Mazzola, Zanetti.
Di sicuro ancora non ha la personalità del trascinatore che molti vorrebbero vedergli.
Ma scommetteremmo volentieri una pizza che molti dei suoi detrattori alla stessa età non sapevano cuocersi un uovo al tegamino.
Nessuno la butta dentro come lui
71 volte in rete in 125 partite vuol dire più di un goal ogni due gare: è chiaro questo dato?
Se ancora non lo fosse, i detrattori si leggano la percentuale realizzativa di Icardi, cioè quanti tiri gli occorrono per fare un goal.
Uno studio di qualche tempo fa aveva calcolato una media del 38% circa.
Tanto per fare esempi nobili, CR7 viaggiava al 15% e Messi al 22% circa.
Ovviamente i due fuoriclasse della Liga segnano anche più di Icardi ma con un numero di tiri enormemente superiore.
Qualcuno sa dire in quante partite Maurito ha avuto più di tre/quattro palloni davvero giocabili quest’anno?
E gli anni precedenti ?
Trovare il modo di sfruttare meglio le sue caratteristiche
La domanda vera da farsi dunque non è se Icardi si merita la conferma o no.
Il problema è come sfruttare al meglio le enormi capacità realizzative di questo ragazzo.
Che non sarà simpatico, non sarà un leader, non sarà bello come il sole, ma la butta dentro, eccome se la butta dentro.
E a noi va bene così.