Mercato Inter: la logica perversa dei ricavi può rovinare i sogni dei tifosi
Indice dei contenuti
1 Mercato ancora condizionato dall’accordo con l’UEFA1.1 Financial Times: Inter 19 in Europa per valore, Juventus nona1.1.1 L’obbligo per Suning e Sabatini: comprare per tornare in Champions1.1.1.1 Un anno faMercato ancora condizionato dall’accordo con l’UEFA
Il mercato dell’Inter stenta a decollare.
Le incertezze sull’allenatore hanno pesato e non poco ma ora il problema dovrebbe essere risolto.
Restano invece come macigni pesanti gli effetti del FFP.
Pareggio di bilancio e almeno 50 milioni di plusvalenze da realizzare al 30.6.2017.
Questo in sintesi fu l’agreement che permise a Thoir di avere il via libera dall’UEFA due anni fa.
Accordo che Suning non puo’ non rispettare anche se la proprieta’ è del tutto estranea all’origine dei dissesti economici ed anche all’accordo con l’UEFA.
Oltre a cio’, la ripetuta assenza dalla Champions continua a impedire l’aumento dei ricavi, in una perversa logica del gatto che si morde la coda.
Senza ricavi non si allestisce una squadra da Champions; ma senza Champions i ricavi precipitano e i giocatori di livello preferiscono altre destinazioni.
Suning deve trovare il bandolo della matassa per rompere questa spirale, altrimenti la mediocrità rimarrà lo scenario più probabile anche in futuro.
Financial Times: Inter 19 in Europa per valore, Juventus nona
Le sinergie tra questi fattori sono alla base di una realtà impietosa.
E’ stato pubblicato di recente uno studio commissionato dal Financial Times sui 32 club più ricchi d’Europa.
Sullo scenario continentale la società nerazzurra occupa il 19mo posto con un valore di circa 420 milioni.
Il Milan è 15esimo (590 milioni) ed anche la Roma sopravanza l’Inter di una posizione.
Giusto per dare un’idea degli ordini di grandezze di cui stiamo parlando, la Juventus e’ nona con 1,5 miliardi di valore.
Come (quasi) sempre in testa lo United con 3,1 miliardi.
Real e Barcellona seguono da vicino con valori poco sotto i tre miliardi, quarto il Bayern.
L’obbligo per Suning e Sabatini: comprare per tornare in Champions
Gli scenari economici descritti lasciano poco spazio ai voli pindarici dei tifosi.
Finchè la gran parte delle entrate nerazzurre sarà legata come ora ai diritti televisivi, in Corso Vittorio Emanuele le opzioni saranno poche.
Da un lato l’impellenza di incrementare i ricavi extra gestione sportiva (sponsor, altre attività legate al brand Inter).
Dall’altro, poiché i diritti televisivi più importanti vengono dalla Champions la strada da intraprendere sarà una sola.
Comprare per vincere deve essere un imperativo per Mr.Zhang,o almeno comprare per rientrare nelle prime quattro l’anno prossimo.
Anche lo scorso anno la logica voleva questo, ma le cose andarono in maniera ben diversa.
Un anno fa
Si intravede un importante segnale positivo rispetto a quanto accadeva un anno fa.
C’è un responsabile del mercato, Walter Sabatini, uno che di calcio ne mastica a dovere, e , soprattutto, risponde solo ed esclusivamente all’Inter.
Nel mercato di 12 mesi fa imperava Kia Joorabchian, agente asiatico che scambiò l’Inter per un bancomat (leggasi provvigioni sui suoi assistiti Joao Mario e Gabriel Barbosa).
I risultati, purtroppo, sono sotto gli occhi di tutti.
Cristo cacciò i mercanti dal Tempio; senza passare per blasfemi, se Sabatini vede Kia aggirarsi dalle parti della sede nerazzurra faccia altrettanto. I tifosi ringrazieranno!