Finale di Champions: un gufetto a difesa del triplete nerazzurro
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1 Un gufetto in ogni tifoso1.1 A difesa del Triplete nerazzurro1.1.1 Il gufetto ce l’ha messa tutta1.1.1.1 L’ultimo voloUn gufetto in ogni tifoso
“La fantasia ecumenica secondo cui ogni italiano dovrebbe tifare per ogni squadra italiana quando è impegnata in campo internazionale è, appunto una fantasia.
C’è l’odio bieco che fa schifo e provoca tragedie, ma il tifo contro, delicato ed ironico, si può tollerare. Smettiamola con le ipocrisie, un gufetto implume si nasconde nel cuore di quasi tutti” dice Beppe Severgnini nel suo “Eurointersimi”.
E il gufetto nerazzurro vola, scalpita, si sente più vivo che mai quando vede bianconero e sente odore di triplete avversario.
A difesa del Triplete nerazzurro
In quella parola di origine iberica è condensato tutto l’orgoglio nerazzurro di qualcosa che in questi anni è stato considerato irripetibile da chiunque.
Tutto quello per cui il popolo interista ha potuto gonfiare il petto 365 giorni all’anno.
E questo in tutti gli anni, anche in quelli nei quali magari la Beneamata non arriva neanche in Europa.
Insomma un monopolio assoluto del prestigio sportivo da esibire con un pizzico di arroganza o con evidente snobismo a seconda del tifoso avversario da fronteggiare.
Dopo quel 22 maggio 2010, anche la sfilata interminabile di scudetti juventini, per quanto dolorosa, è apparsa meno insopportabile.
C’è sempre stato un triplete ( e anche un mai stati in B, tanto per cercare di reggere al meglio la discussione) da sbattere in faccia all’amico trionfante che ci irride per la sconfitta casalinga con Cagliari, con il Crotone o con gli israeliani dell’Hapoel.
Il gufetto ce l’ha messa tutta
Oggi anche questo ultimo baluardo rischia di venire meno.
E dunque, da settimane il gufetto implume vola per l’Europa, cerca alimento continuo per rinforzare le proprie ali.
Ha provato il lungo volo sulla rotta Torino-Barcellona, ma la fatica è stata inutile.
Ci ha riprovato con una “puntata” a Montecarlo ma anche li rien va plus.
L’ultimo volo
Ora è nuovamente in volo, destinazione la lontana Cardiff.
C’è una paura palpabile che anche stavolta il nostro piccolo amico piccolo pennuto debba alla fine piangere sul “destino cinico e baro”.
Nonostante questo ci proverà, con tutte le sue forze, sperando che la potenza madridista faccia il suo dovere. Nessuno ce ne voglia; citando ancora il nostro amico Beppe Severgnini, “in fondo l’odio (sportivo beninteso) è la forma più raffinata della stima“.