Inter : Spalletti richiama l’Orgoglio nerazzurro , chi non ce l’ha può andare
Inter con l’Orgoglio mancato fino ad oggi
Le prime parole di Spalletti non potevano essere più significative .
“Non dobbiamo convincere nessuno, l’Inter è il massimo cui si possa aspirare e devono essere loro a convincerci di essere da Inter. Io ho vissuto l’arrivo qui all’Inter con entusiasmo, se c’è gente che non avverte questo entusiasmo è bene che vada dove si sente trascinato per fare bene il suo lavoro”
Deve volgere al termine la stagione dell’Inter come possibile “approdo-bancomat” per semisconosciuti attori del mondo del calcio.
Deve finire l’epoca di strani personaggi autorizzati da una società lontana e disattenta a portare a termine affari in nome e per conto di…
Soprattutto quando l’unico conto cui si è veramente guardato è quello bancario.
L’Inter deve tornare ad essere un sogno per ogni bambino che tira i primi calci al pallone.
Orgoglio di una storia
L’Inter è una storia, un mondo, una passione che non può continuare a vivacchiare in una sonnacchiosa mediocrità.
Le parole di Spalletti richiamano un concetto dato per perso alla Pinetina (e anche in Corso Vittorio Emanuele): l’Orgoglio.
L’Orgoglio non a caso con la maiuscola.
Quel sentimento fatto di senso di appartenenza, attaccamento alla maglia, dedizione totale in campo, serietà professionale all’esterno, personalità, schiena dritta sempre.
Spalletti dice insomma “voglio gente motivata, con gli attributi giusti”. Il talento c’è, anche nella rosa di questa annata disgraziata.
Ma se non c’è la spinta motivazionale giusta anche il talento può assopirsi; Joao Mario può rappresentare un esempio su tutti.
Nessuno trattiene chi non condivide
Chi non ha queste caratteristiche può chiedere di andare altrove, dice il tecnico di Certaldo, e non possiamo che condividere.
Non ci sono star, non ci sono prime donne, tutti sono chiamati a portare il secchio d’acqua in salita, per ora.
Ci sono stagioni deludenti da far dimenticare, mancati piazzamenti, in Europa, fischi dei tifosi, contestazioni della Curva Nord.
L’Orgoglio dei giocatori deve servire, ora e prima di tutto, a sanare queste ferite.
Buona la prima, mister Spalletti!