Il piano del Milan rinviato a ottobre
Sappiamo bene che l’Inter potrà avviare il proprio mercato in pieno solo dopo il 1 luglio.
Entro il 30 giugno infatti occorre dimostrare all’UEFA di aver raggiunto gli obbiettivi concordati da Thohir un paio di anni fa.
Il Milan invece può agire liberamente, almeno per ora.
Ciò sia perché non ha vincoli del FFP, sia perché il suo accordo con l’UEFA è slittato di qualche mese.
Il Sole 24 Ore ha pubblicato in questi giorni un interessante stralcio del piano che il Milan ha presentato all’Uefa come Voluntary agreement sui parametri da rispettare.
E leggendolo, ci pare di capire che l’addio di Donnarumma non sia il problema principale della società rossonera.
Esplosione dei ricavi
Il piano prevede non la crescita, ma l’esplosione dei ricavi.
Dai 196 del 2016/17 ai 273 di fine 2018, 462 a fine 2019, 447 nel 2020, 486 nel 2021.
Per arrivare infine ai 524 milioni nella stagione 2021/20122.
Più che raddoppiare, la società prevede quasi di triplicare i propri ricavi nell’arco di cinque stagioni.
Stesso periodo previsto dal piano per arrivare a vincere il titolo italiano.
Secondo le previsioni, il volano più forte per questo incremento esponenziale sarà la newco China Milan.
Questa nuova struttura dovrebbe garantire l’entrata di risorse che andrebbero dai 90 milioni della prossima stagione ai 225 del 2022.
Il giudizio del Sole 24 Ore
Non ci sentiamo all’altezza di esprimere giudizi.
Ci pare però doveroso augurare anche solo ad una parte delle aziende italiane un trend simile.
Se così fosse, a regime il Governo italiano probabilmente avrebbe la Merkel e tutta l’Unione Europea ai suoi piedi a piagnucolare l’aiuto dell’Italia.
I giudizi nel merito li lasciamo agli esperti del Sole 24 Ore, Carlo Festa in questo caso:
“È ambizioso, forse troppo, il piano industriale realizzato dall’uomo d’affari cinese Mr Li e relativo alla crescita dei ricavi e della redditività del club rossonero nei prossimi 5 anni. ….
Si tratta dello stesso piano che è stato presentato all’Uefa e «rimandato» a ottobre dal Governo del calcio europeo per verificare se sia (o meno) realistico….
Insomma, numeri assai ambiziosi, che la stessa Uefa ha considerato di verificare nei prossimi mesi, per capire se siano realistici o meno”.