Tanti nomi accostati in questi giorni all’Inter, ma la realtà è che la società sta lavorando a fari spenti, come se stesse tutelando qualcosa di grosso
Calciomercato Inter. All’Inter è calma piatta. Almeno apparentemente. Complici, infatti, le imposizioni del fair play finanziario, i nerazzurri sono costretti ad operare a fari spenti. Ma appare chiaro che dopo il primo luglio l’Inter si scatenerà sul mercato. E lo farà con una strategia messa a punto nei minimi particolari negli ultimi due mesi.
Ciò che colpisce è la totale assenza di informazioni provenienti dalla società. Un’Inter ermetica che non dà nulla in pasto ai media. Abituati alla sovraesposizione morattiana, una simile situazione disorienta i player dell’informazione, che non sanno come comportarsi.
Ecco allora che, come cannibali, sono pronti a catapultarsi da avvoltoi su qualsiasi fuga di notizie; a interpretare un gesto, una parola, a costruire ipotesi – il più delle volte fantasiose – e a non avere controprove, perché dall’Inter non confermano e non smentiscono mai.
Calciomercato Inter, nuovi scenari, nuove prospettive
Calciomercato Inter. Come sarà la nuova Inter? Chi saranno i protagonisti della prossima stagione? La squadra nerazzurra reggerà il confronto con le altre? Sara, finalmente, l’anno della rinascita?
Difficile colmare con una campagna acquisti, seppure dispendiosa, il gap accumulato con Juve, Napoli, Roma nel corso degli anni. Difficile, ma non impossibile. Perché adesso in Corso Vittorio Emanuele avranno le mani libere.
La scelta di Sabatini, come coordinatore dal quale partono gli input, è un toccasana. L’esperto dirigente è uno che conosce il calcio come pochi. Una persona qualificatissima che sa intravedere prima degli altri le stimmate del campione in un ragazzo misconosciuto.
Molti hanno ricamato sulla rivalità con Ausilio, parlando di un depotenziamento delle sue funzioni. Invece per noi i due sono complementari. Strategico Sabatini, diplomatico Ausilio. Abile nella costruzione delle trattative il primo, implacabile nella finalizzazione il secondo.
Suning non è venuto in Italia per fare passerella. Al gruppo interessa riportare l’Inter ai vertici del calcio mondiale, perché in questo modo guadagnano anche le sue aziende. Nessuno fa niente per niente. Ma mentre Thohir è venuto a Milano per risanare la società, Zhang è arrivato con l’obiettivo chiaro di farle spiccare il volo. Diversi i momenti e diversi i presupposti con i quali i due si sono presentati. E ovviamente, ciò che sta caro al tifoso, è che diversi siano anche i risultati. Ma sia chiaro: senza Thohir non ci sarebbe stato Suning.
L’avvento dei capitali cinesi non potrà che fare bene al campionato italiano, così come hanno fatto i capitali stranieri nel calcio inglese.
L’Inter procede sottotraccia. Non scopre le carte. Ha imparato la lezione. Pare proprio che il modo di operare nerazzurro stia proteggendo qualcosa di grosso. Lo vuole Zhang, lo sperano i tifosi.
Se, come appare probabile, l’Inter incasserà anche una ottantina di milioni dalle cessioni, non potranno che arrivare nomi importanti. Perché a questi Suning è capace di aggiungere tranquillamente altri 150 milioni.
I nomi sono tanti perché tutti sparano nel mucchio
Calciomercato Inter. E quindi quali sono questi nomi? Tantissimi quelli accostati all’Inter, ma la verità su chi veramente arriverà la sa solo Dio. Da Iniesta, al poco considerato – ingiustamente – Borja Valero, fino al guerriero Nainggolan; dai giovanissimi Driussi a Thiago Maia; dai marcantoni della difesa Rudiger e Manolas, più Skriniar, oltre a Dalbert; dalle suggestioni Lucas Moura, James Rodriguez e Di Maria; e l’elenco è ancora lungo. C’è da sognare a occhi aperti.
Viene da dire che, nella smodata fioritura delle candidature, qualche giornale ci azzeccherà. E l’Inter farà bella figura, perché non si sarà esposta, non avrà fatto proclami, non avrà dato vantaggi alla concorrenza.
Un’Inter che ragiona e si muove così è un’inter inedita. Un’inter che gioca l’effetto sorpresa, lasciando che siano gli altri a fare nomi. Ai nerazzurri interessano i fatti. Perché fare “molto rumore per nulla” serve solo a invelenire il sangue dei tifosi. E visto che abbiamo citato il titolo di una celebre commedia di Shakespeare per dire cosa l’Inter non sta facendo, ricorriamo a un altro prestito, questa volta dall’altrettanto celebre film di René Clair, “Il silenzio è d’oro”. Soprattuto quando fa paura. Agli avversari.