Anche Ranocchia non gradisce il rossoblu
Nell’affare Pellegri-Salcedo con il Genoa, era previsto il passaggio in rossoblu di un giocatore dell’Inter da scegliere all’interno di una rosa concordata tra le due società.
Prima Biabiany aveva rifiutato il trasferimento a Genova.
Dalle notizie di oggi, sembrerebbe che anche Andrea Ranocchia non sia propenso ad accettare.
La definizione dell’affare che porterà in nerazzurro i due giovani talenti non è in discussione.
Ma l’atteggiamento di giocatori che, ormai da anni, respingono con regolarità fastidiosa ogni ipotesi di trasferimento deve diventare motivo di riflessione nella dirigenza nerazzurra.
La società ha l’obbligo di rispettare i contratti firmati e gli stipendi previsti, e su questo non ci piove.
I giocatori possono opporsi ad un trasferimento non gradito, e anche su questo punto “nulla questio”.
Basta ricatti, serve un po’ di pugno di ferro
Ma una società che deve dar conto ai propri azionisti, magari quotata in borsa (non è il caso dell’Inter), con aspirazioni di livello europeo e mondiale, non può vedere la propria operatività bloccata dai ripetuti rifiuti di giocatori che non rientrano più nei piani dell’allenatore.
Di fronte a tali atteggiamenti è opportuno che la società faccia sentire chiaramente la propria voce.
Un po’ di pugno di ferro non guasta.
L’ipotesi da presentare a questi giocatori, di un anno di allenamenti con la Primavera e di domeniche passate a sbucciar noccioline in tribuna, potrebbe essere d’aiuto.