Sabatini : il mercato, la storia dell’Inter… ma anche un messaggio a Suning che inquieta

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1 La parole di Sabatini: non solo mercato2 La storia ed i simboli3 L’Inter è più dei giocatori, Sabatini l’ha capito subito4 Catena decisionale da registrare: si rischiano black out pericolosiLa parole di Sabatini: non solo mercato

La conferenza stampa di Walter Sabatini è già stata analizzata, sezionata, interpretata frase per frase, aggettivo per aggettivo, nell’ottica dei risvolti di mercato, per tentare di arrivare al nucleo del Sabatini-pensiero in materia di prossimi arrivi.
Vogliamo uscire un attimo da questo schema e cercare di capire cosa ha detto il Direttore al di là del compra baratto e vendo?

La storia ed i simboli

La prima cosa da sottolineare è l’approccio di Sabatini all’Inter, per come lo ha raccontato lui stesso.
Arrivando qui ho avuto la necessità di simboli, di sentimento, e infatti sono andato da Moratti dicendogli di voler iniziare prendendo un caffé con lui.
Lì nel suo studio ero certo di trovare l’Inter, che mi ha fatto soffrire quando ero piccolo.
Il sentimento che ci lega al calcio.
Ho ricevuto un biglietto di benvenuto da Ernesto Pellegrini, l’ho chiamato per ringraziarlo.
Ho sentito la necessità di farmi cooptare da un grande club come questo

Qualcuno potrebbe parlare di fatto poco più che simbolico, ma non è così.
Sabatini ha capito tutto dell’Inter e non poteva essere diversamente, vista la sua esperienza e la sua capacità di leggere le situazioni.

L’Inter è più dei giocatori, Sabatini l’ha capito subito

Prima dei giocatori, prima del mercato, l’Inter è altro, di più prezioso e importante dei singoli protagonisti.
E’ la storia di un club che ha dominato il mondo e vuole tornare a farlo; è una parte della storia e della tradizione di una capitale europea come Milano.
E non ti puoi avvicinare all’Inter se non condividi questo profumo di storia, se non respiri l’interismo a pieni polmoni.
E dunque, se la prima cosa che Sabatini ha fatto dopo aver firmato il contratto con Suning è stata quella di chiedere un caffè a Massimo Moratti, significa che ha ben chiaro dove sta di casa la storia dell’Inter e che per diventare un “uomo Inter” devi per forza passare di lì.
Sabatini ha sentito che sì il contratto con Suning lo autorizza a decidere per l’Inter; ma per essere davvero legittimato ad incarnare il mondo Inter, ad esserne guida riconosciuta, ha percepito che gli occorreva una sorta di lasciapassare morale, che può rilasciare solo chi la storia l’ha fatta.
E dunque l’approccio con Moratti e anche con Ernesto Pellegrini mette Sabatini nelle condizioni di dominare la scena anche da questo punto vista.

Catena decisionale da registrare: si rischiano black out pericolosi

Un’altra sfumatura della conferenza stampa lascia invece perplessi.
Quando è stato chiesto se Schick è stato perso per una catena di trasmissione rallentata, la riposta di Sabatini è stata :
Miglioreremo senz’altro, c’è una grande predisposizione di Suning.
Questo attiene al modo di affrontare i problemi, tutti noi dovremo fare passi avanti, soprattutto io che lavoro da me e fatico a confrontarmi e a trasmettere dati.
Queste procedure continueranno a esserci ma saranno rivisitate.
Suning è un gruppo ambizioso e farà tutto ciò che c’è da fare. Le cose tangibili, non i voli pindarici
“.

Il Direttore dell’Area Tecnica conferma dunque che la catena di comando è ancora tutta da registrare e che i passaggi nella fase decisionale sono ancora troppi.
In quel “dovremo fare passi avanti soprattutto io che lavoro da me e fatico a confrontarmi ed a trasmettere dati”, si può leggere quasi un senso di frustrazione di Sabatini per dover sottostare, evidentemente, a procedure lunghe e farraginose che tolgono la possibilità di effettuare i blitz per cui andava famoso.
Si percepisce una richiesta di autonomia in quelle parole, autonomia decisionale che evidentemente ancora Sabatini non ha.
E qui non si può non rimarcare la differenza con il duo Fassone – Mirabelli che evidentemente, in casa rossonera dispone di tali poteri.
Se le cose stanno davvero così, sarà opportuno che la proprietà cinese recepisca alla svelta questa richiesta.
Tutto il mondo del business non ammette lungaggini o perdite di tempo; loro da grandi imprenditori dovrebbero ben saperlo.
Il calcio, soprattutto il calcio mercato, ha regole identiche e come negli affari “mors tua vita mea”.