Schick, parla l’agente, ora il riposo necessario sale a 5 settimane; qual’è la verita?

Schick : parla il suo agente, stop di 5 settimane

Pavel Paska, agente di Patrick Schick, ha rilasciato un’intervista al quotidiano ceco ‘iSport’ con la quale ha fatto chiarezza sullo stato di salute del giocatore e sui motivi che hanno fatto saltare la trattativa tra Sampdoria e Juventus.
Queste le parole dell’agente di Schick:
«Sono accadute molte cose negli ultimi giorni e non è facile da spiegare.
Patrik ha iniziato la scorsa stagione a luglio con lo Sparta ed è stato trasferito alla Sampdoria a metà mese.
Ha giocato lì per un anno, se non per un infortunio che lo ha fermato 8 giorni intorno a Natale.
Ha terminato la stagione in Italia a metà maggio, volando due giorni dopo per l’Europeo Under 21, giocando in Belgio e Norvegia, viaggiando molto”
.

Affaticamento cardiaco a causa dello stress

44 match giocati in una stagione, l’enorme carico di lavoro associato al tremendo stress si sono riflessi nei risultati dei test medici.
Dopo un affaticamento al cuore ha avuto un’infiammazione al cuore, ma tutti i dottori hanno concordato sul fatto che non sia stato nulla di serio.
Il problema è stato presentato erroneamente.
In passato non era accaduto niente di simile.
Prima del trasferimento alla Sampdoria il quadro era chiaro e pulito, si tratta davvero di un forte affaticamento che è sopraggiunto dopo una stagione impegnativa.
Il problema si può risolvere con cinque settimane di riposo.
Ho personalmente visto Patrick, è affaticato e svuotato.
È per questo che ho detto alla Sampdoria e alla Juventus che Patrick si è preso cinque settimane di vacanza raccomandate dal dottore durante la sua seconda visita all’ospedale Gemelli di Roma.
Quando tornerà alla Sampdoria, si sottoporrà ai test ogni anno e valuterà se lavorare con uno specialista
».

Troppe incertezze sul recupero

Subito dopo la rottura del trasferimento alla Juventus, si era parlato di 15 giorni di riposo per risolvere la criticità.
Poi si è parlato di tre settimane; ora siamo quasi a due mesi.
Nessuno finora ha offerto, giustamente, il quadro clinico ufficiale.
La privacy sulla salute del ragazzo deve avere la prevalenza su ogni curiosità del calcio mercato.
Ma è evidente che nessuno, tranne i diretti interessati, conoscono la verità dei fatti.
E l’Inter ovviamente fa benissimo ad essere estremamente prudente.
30 milioni non sono noccioline ed un investimento su un ragazzo la cui salute è tuttora da valutare dovrà essere fatto solo quando ogni dubbio sarà fugato.
Per non ripetere alcune pessime esperienze del passato.