L’agente Fifa Giulio Tedeschi parla di Inter a 360°: dall’entrata in società del gruppo Suning, agli arrivi di Sabatini e Spalletti, fino al calciomercato
Un’intervista a 360° sul mondo Inter con l’agente Fifa Giulio Tedeschi, parlando del gruppo Suning: “Realtà solida, positivo per l’Inter”, di Sabatini e Spalletti: “Binomio che funziona” e di calciomercato: “Ottimi acquisti fino ad ora, il Top Player…”.
Da Thohir a Suning, l’Inter ora ha una proprietà solida. I cinesi riporteranno la Beneamata ai vertici del calcio italiano e internazionale?
“Il gruppo Suning, per quanto riguarda la potenza societaria e quindi la capacità di fare mercato, si assesta nei primi posti nel mercato cinese, mentre a livello calcistico è tra le 15 realtà europee, quindi mondiali, economicamente più solide. Questo è per l’Inter sinonimo di una grande forza societaria. Quello che manca ed è mancato negli ultimi anni è una figura alla Moratti, una figura societaria che sia fisicamente vicino alla squadra per responsabilizzare nei momenti di difficoltà un gruppo che è sembrato più volte disunito. Credo sia mancato molto questo, perchè l’apporto economico per colmare le ultime stagioni della gestione Moratti è stato dato. Serve prima di tutto una grande presa di consapevolezza nel capire che gestire una società come l’Inter non si può fare via email o via fax dall’altro lato del mondo. Credo che, con Spalletti, questo deficit sia colmato perché è un uomo forte, ma un allenatore per quanto forte sia per l’Inter, pensiamo a Mourinho o se andiamo indietro agli anni 60 al ‘mago’ Herrera, per quanto forte sia, se lasciato da solo si troverà sempre in difficoltà nei momenti difficili, perchè sono normali le flessioni in una stagione, a meno che non vinca tutte le partite”.
Suning ha voluto Sabatini nel club. E’ l’uomo giusto per la rinascita dell’Inter?
“Ritengo Sabatini uno dei migliori direttori in Italia, è una persona di grande carisma, di grande polso. Dopo l’ultima annata negativa, credo che l’Inter e i vertici di Suning abbiano capito l’importanza di avere un dirigente forte in società. Non serve solo comprare giocatori, ma serve un allenatore all’altezza e un dirigente capace di prendere giocatori funzionali. Suning ha preso un direttore molto preparato. Sabatini è molto bravo, sa prendersi i meriti e quando le cose non vanno, non scappa ma ci mette sempre la faccia. E’ una persona che all’Inter potrà fare solo bene e sono molto contento, prima da tifoso italiano e poi, da simpatizzante interista, dell’arrivo di un dirigente come Sabatini”.
Sul mercato i nerazzurri sono ancora molto attivi per completare la squadra. Il primo grande acquisto è stato mister Spalletti. Riuscirà a rilanciare l’Inter?
“Mi piace il binomio Spalletti-Sabatini, è un binomio che funziona. Sono due persone carismatiche, molto coraggiose che rompono anche gli schemi perché le cose le dicono senza filtri, senza eccessivo formalismo: penso che siano le persone giuste. Spalletti ha dimostrato sempre di giocare un bel calcio ed è stato molto sfortunato e limitato nelle sue ‘campagne’ italiane perché ha trovato sulla sua strada prima la Grande Inter che vinceva tutto, a partire dal 2006 con Mancini ed ora sto trovando la Juventus che lotterà per il settimo scudetto di fila. Erano e sono squadre più organizzate con capitali maggiori a disposizione rispetto a quelli che aveva Spalletti. Ritengo che l’arrivo di Spalletti all’Inter sia l’acquisto migliore che potessero fare i nerazzurri, perché in questi anni, dal post triplete e dal dopo Leonardo, credo che all’Inter sia sempre mancata una guida vera e propria che si assumesse sempre le sue responsabilità: Spalletti in questo senso è un maestro, è la scelta giusta”.
Fino ad ora i nerazzurri hanno chiuso operazioni di mercato funzionali al gioco di Spalletti. Come reputa l’operato della società?
“Rispetto agli ultimi anni, l’Inter sta acquistando ottimi giocatori con nomi meno altisonanti, ma più funzionali, che pensano solo a giocare a calcio. Non c’è stato l’acquisto top, quello che porta abbonamenti, ma vedo molto interessante questo mercato dell’Inter, ricordando che dal post 2010 i mercati si sono rivelati più o meno fallimentari. Borja Valero a Firenze lo chiamano il ‘sindaco’, il ‘professore’ perché è il motore del centrocampo, colui che mette ordine in campo, l’uomo carismatico fondamentale per l’Inter a cui è sempre mancato il giocatore che facesse questo, il palleggiatore. Stessa cosa riguarda Vecino, capace di eseguire la fase difensiva, la fase offensiva e quella di regista con ottimi risultati. Lo ritengo un acquisto molto intelligente e con le cifre di mercato alle quali dovremmo abituarci, che lieviteranno sempre di più, 24 milioni è una cifra corretta. L’acquisto di Skriniar lo ritengo molto intelligente, difensore giovane su cui puntare, cosa che si era fatta anni fa con Murillo, ma con una differenza: Murillo è arrivato dal Granada, senza esperienza nel calcio italiano, dove conta molto la tattica e, nonostante sia dotato di grande forza fisica, grande levatura ed ottima corsa, non si è adattato al nostro calcio. Da questo lato, Skriniar ha già esperienza ed arriva all’Inter pronto. Se Murillo andrà al Valencia ed esploderà, si dirà che l’Inter ha sbagliato, ma non è così: Murillo non era adatto al nostro calcio. In attacco, credo che Schick sia più vicino di quanto si dica. E’ un’operazione in fase di chiusura. L’unico colpo di scena potrebbe essere l’acquisto da parte dell’Inter ed il prestito di un anno ancora alla Sampdoria, ma non avrebbe molto senso. Anche Emre Mor è una trattativa calda e mi auguro che arrivi all’Inter. Questo giocatore, a mio avviso, può fare molto bene. Ha un passo straordinario, quando entra in campo col piglio giusto cambia le partite. E’ giovane quindi alle volte potrebbe rilassarsi, ma quando entra dalla panchina ha i colpi per cambiare le partite in corso. E’ un giocatore che può fare molto bene”.
Suning vuole rilanciare l’Inter e l’ha dichiarato apertamente. I tifosi della Beneamata si aspettano almeno un Top Player: arriverà un grande giocatore a ‘San Siro’?
“L’arrivo del Top Player, dipende dalla valutazione che la presidenza e la dirigenza nerazzurra fa di un giocatore di alto livello. Se parliamo di Top Player come un giocatore universalmente riconosciuto come molto valido allora in questo senso la vedo difficile perché i paletti imposti dal fair play finanziario sono da rispettare e se l’Inter non dovesse centrare il piazzamento in Champions, con questi acquisti sarebbe già in difficoltà. Il posto in più in Champions League dovrebbe facilitare l’ingresso ai nerazzurri. Credo sia difficile, nella progettualità economico e finanziaria, vedere all’Inter un giocatore del valore di 60/70 milioni di euro. Quello che penso del Top Player è diverso, nel senso che Emre Mor per me potrebbe arrivare nel giro di 6 mesi ad essere un Top Player se riuscirà ad imporsi. Parliamo del giocatore in uscita dal Borussia Dortmund, operazione che si può chiudere sotto i 15 milioni, credo sui 12. Sappiamo che non è questo il valore del Top Player che si aspetta la tifoseria nerazzurra, ma penso che in questo mercato non dobbiamo aspettarci l’acquisto Top e nemmeno credo che sia francamente costruttivo un giocatore che arriva e pesa così tanto a bilancio, impone alla squadra di dover per forza centrale subito gli obiettivi e crea una situazione di tensione anche eccessiva per una squadra che è all’ennesima rifondazione. Spalletti è un grande allenatore che sta lavorando bene, i giocatori sono stati comprati e parte già da una buona base. Arriveranno altri e mi auguro Schick ed Emre Mor su tutti. Questo significherebbe che la rosa dell’Inter sarebbe completa anche numericamente. Poi ci sarà da capire la questione Kondogbia, se dovesse andar via sarà rimpiazzato con un altro centrale, vista anche la cessione di Medel. Dico che la squadra c’è, l’ossatura è presente ed è la strada più sensata anche dal punto di vista finanziario”.
Dopo anni difficili, l’Inter tornerà protagonista prima in Italia e poi in Europa?
“Credo che in Europa sarà un percorso più lungo perché sono presenti squadre molto forti con un budget molto importante e a volte illimitato. In Europa si può arrivare, come nel caso della Juventus o di un’altra squadra europea che vince il titolo nazionale, ma per affermarsi ci vogliono anni. L’Inter dovrà tornare a vincere in Italia e penso che tornerà perchè ciclicamente i nerazzurri hanno vinto, anche se alle volte si attendono molti anni. Se prendiamo il 2010, ora sono passati 8 anni e sono molti per l’Inter senza un trofeo. C’è da dire che la presidenza è nuova, è stato un passaggio brusco, turbolento anche se si è cercato di farlo con intelligenza e per questo va dato merito a Moratti, con il suo ultimo gesto d’amore per l’Inter, che ha venduto parte della società a Thohir, capace di valutare e rivendere successivamente a Suning che sta aumentando il brand Inter nel mondo. Credo che si sia lavorato bene, ovviamente la società è ancora in fase di formazione, dai vertici ai calciatori. Non credo assolutamente sia questo l’anno dell’Inter, ci sono ancora squadre come Juventus e Napoli che le vedo chiaramente davanti per una questione di organizzazione e di costanza negli anni. Sarà una bella lotta per il terzo e quarto posto tra Inter, Roma e Milan con i rossoneri a mio avviso defilati perché sono arrivati 10-11 giocatori ma, a parte Biglia e Bonucci già affermati, gli altri come Kessie, Musacchio o Rodriguez dovranno dimostrare di essere all’altezza, ci sono molti punti interrogativi sul Milan. Credo che l’Inter quest’anno potrà lottare per il terzo e quarto posto e puntare con una coppa nazionale, ripercorrendo le tappe dell’Inter che fu di Mancini nel 2006. Da qui, si inizia a capire ed essere consci della propria forza e si può puntare a lottare per il campionato. L’Inter quest’anno parte dietro però lottare per il secondo, terzo e quarto posto è una bella soddisfazione e credo che questa sia la strada giusta intrapresa dall’Inter, giusta perché finanziariamente solida”.
La redazione di InterDipendenza ringrazia l’agente Fifa Giulio Tedeschi per la disponibilità.