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1 Juventus : tre su quattro non sono un segnale, sono una prova2 Bianconeri, il clima è mutato3 Il campionato non avrà un dominio scontato4 E l’Inter?5 Sabatini merita fiducia6 Lavori ancora in corsoJuventus : tre su quattro non sono un segnale, sono una prova
La Juventus perde la terza finale su quattro degli ultimi mesi.
Dati impietosi per una squadra che, nella manifestazioni ad eliminazione, arriva spesso a Roma ma raramente riesce a vedere il Pontefice.
Ovviamente le giustificazioni provenienti da spogliatoio e società sono diverse a seconda dell’occasione.
Ma non era stato Allegri a teorizzare che “le finali non si giocano, si vincono” ?
Di certo a lui le finali vanno bene comunque, visto che pochi giorni dopo Cardiff aveva rinnovato il contratto con un rilevante aumento del suo ingaggio.
Chissà se anche questa settimana Marotta sarà altrettanto generoso e gli offrirà un altro ritocchino.
Bianconeri, il clima è mutato
Battute a parte, è evidente che nella Juventus il clima non è più quello celestiale degli scorsi anni.
C’è l’attesa di una sentenza sulle indagini dei biglietti che , secondo diverse fonti, potrebbe provocare addirittura ribaltoni alla guida della società.
La concordia nello spogliatoio si è dispersa dall’intervallo di Cardiff.
Sul piano tecnico, la partenza di Bonucci ha sconquassato la graniticità della difesa, su cui Allegri aveva costruito i suoi successi.
Una sfilata di bellissimi nomi dalla mediana in su, acquisti di altissimo livello (e prezzo), ma è da dietro che arrivano i segnali più inquietanti.
Il campionato non avrà un dominio scontato
Ciò detto, al di là del tifo, il campionato che va ad iniziare pare il meno segnato degli ultimi anni dallo strapotere bianconero.
Il Napoli di Maurizio Sarri, tanto più se dovesse saltare l’ostacolo Nizza come tutti si augurano, si presenterebbe al via con speranze e convizioni più che mai concrete.
La Roma pare ancora un gradino sotto, mentre il Milan dei fuochi artificiali sul mercato è tutto da scoprire.
E l’Inter?
In questo scenario l’Inter è tuttora un’incognita.
Il precampionato ha portato solo vittorie ma è indubbio che alla rosa manchi ancora qualche rinforzo per essere davvero competitiva.
Le promesse la società le ha fatte a Spalletti, ma indirettamente a tutti i tifosi.
Alla chiusura del mercato mancano ancora due settimane; il tempo c’è, e in abbondanza.
Giunti a questo punto, il silenzio di Sabatini e Ausilio è davvero un metodo di lavoro per evitare di dare vantaggi agli avversari?
Oppure è solo il frutto delle difficoltà di chiudere le trattative principali?
Noi continuiamo ad avere piena fiducia nella società e, in primo luogo, in Walter Sabatini.
Nessuno pensi ad un atteggiamento acriticamente fideistico.
Sabatini merita fiducia
Il Responsabile dell’area sportiva del gruppo Suning nella sua lunga carriera ha sempre dato prova di saper costruire squadre all’altezza del prestigio delle società per le quali ha lavorato.
Di certo conciliare acquisti di grande spessore con l’obbligo di pareggio del bilancio non è impresa da poco. Ma non sono i palmares passati che portano punti in classifica.
Servono giocatori funzionali al progetto di Spalletti, non nomi altisonanti in cerca dell’ultimo contratto vantaggioso di una splendida carriera.
E Sabatini tutto può apparire fuorché uno in vena di fare regali.
Lavori ancora in corso
Spalletti e Sabatini hanno avuto un mandato da Mr.Zhang: lavorare per portare a casa la qualificazione in Champions.
“Obbiettivo quarto posto, lavori in corso” potrebbe essere la didascalia di questi giorni nerazzurri.
E pur vero che da domenica sarà di nuovo campionato e che sarebbe stato preferibile avere al rosa definitiva a disposizione con anticipo.
Ma i conti si fanno alla fine, dunque tanta fiducia, tanta pazienza e nervi saldi.