Biasin, nel suo editoriale su Tuttomercatoweb riassume la situazione Inter in 10 punti
Biasin nel consueto appuntamento di mercato fa il punto della situazione sull’Inter. Ecco il pensiero del noto giornalista tra mercato e fresca vittoria in campionato dei nerazzurri.
QUI INTER La bella vittoria sulla Fiorentina ha portato a galla due tipici luoghi comuni post “prima giornata” che tutti noi conosciamo bene.
Ci sono quelli che in origine erano scettici e ora “è un gruppo fortissimo!” e quelli che vanno avanti per la loro strada e “la Fiorentina è una squadra da metà classifica, avrebbe vinto chiunque”.
Cose già viste e sentite con la differenza che un anno fa la squadra “da metà classifica” era il Chievo e con i nerazzurri fece una scampagnata.
L’Inter parte bene, mette in cascina 3 punti e nonostante le valutazioni “da primi 90 minuti” ci permette di ragionare su un po’ di cose: 1) I tifosi nerazzurri sono straordinari: in 51mila a San Siro nonostante “agosto” (come non accadeva dall’estate 2009, quella del triplete), le delusioni (per molti) di mercato, i dubbi su quel che “è” e “sarà”.
La fede, per fortuna, va “oltre” le noiose polemiche legate al mercato. 2) A proposito di mercato e “rogne”. Il dato di fatto è che mentre ci si lamentava perché “bisogna comprare”, ad Appiano si facevano il mazzo. Direte “beh, è normale”, ma visto quello che è accaduto la scorsa estate non era affatto scontato.
3) I nuovi acquisti non avranno piedi e carte d’identità da “top”, ma combattono la critica con impegno “al top”: Skriniar impressiona quasi come la sua fidanzata (quasi), Borja è “lucido” in ogni cosa che fa, Vecino ha percorso oltre 12 km (più di tutti) e sembra aver già capito quel che Spalletti gli chiede, Cancelo e Dalbert si vedrà.
4) La rosa deve essere completata, ma non dappertutto. Se a centrocampo puoi permetterti di tenere in panchina uno come Joao Mario, forse non sei messo così male.
5) Servono un difensore centrale e un attaccante esterno, ma bisogna trovare le risorse. I dirigenti – salvo uscite – possono valutare solo “prestiti”, ma chi vende non ci sente. È il solito problema legato al Fair Play che molti non accettano ma c’è e “fa scopa” con l’altra problematica legata “ai cinesi”.
6) Le intenzioni di luglio (spendere anche oltre il “lecito” per poi rientrare nei parametri entro giugno 2018) si sono scontrate con l’inversione di rotta della proprietà: nessuna spesa folle, almeno fino a quando si sarà “calmata” la stretta del governo cinese sugli investimenti all’estero.
La cosa ha spiazzato tutti, anche gli stessi dirigenti nerazzurri, che ora si trovano a dover ragionare su “formule d’acquisto” assai meno appetibili.
7) Per Gabigol sono arrivate offerte concrete dal Malaga e dall’Hannover. Lui preferirebbe andare in prestito allo Sporting, ma i portoghesi devono quantomeno pareggiare l’offerta. La decisione sarà presa entro la settimana.
8) L’arrivo di Schick è legato agli umori di Ferrero, ancora (legittimamente) non intenzionato ad accettare la formula del prestito con obbligo di riscatto.
L’alternativa passa dalla cessione di uno tra Candreva e Brozovic, ma Spalletti ha già fatto capire di puntare (e molto) su entrambi.
In ogni caso c’è ancora margine per trovare una soluzione. Tornano d’attualità le piste Karamoh (più probabile) e Keita (meno probabile). Il problema – pensa te – è sempre legato ai quattrini.
9) Icardi sta crescendo. Non è una banale questione di gol (li ha sempre fatti), ma di movimenti e atteggiamento. Chi riduce il tutto a “però ha la moglie troppo popputa” ne fa, evidentemente, una questione di antipatia personale.
10) L’Inter ha finalmente una fase difensiva. I movimenti corali e i raddoppi di marcatura valgono a prescindere dell’avversario e con la Fiorentina si sono visti tutti. Decidere di mettere a libro paga anche Martusciello pare una mossa azzeccata.
11) Verremo smentiti su tutti i precedenti 10 punti e qualcuno dirà “ecco! È tutto uno schifo!”. Sono coloro che cercano conferme per alimentare la loro estenuante “fame di mercato” e non vedono l’ora di poter urlare “io l’avevo detto!”. Definiamoli pure “tafazziani”