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Icardi Zanetti: gemelli diversi, stessa fascia da capitano

Icardi Zanetti: capitani di due epoche diverse

Icardi e Zanetti : i due personaggi non potevano essere caratterialmente più distanti.
Una vita per l’Inter il vecchio capitano, una stretta di mano con il Presidente per rinnovare il contratto, una moglie conosciuta da ragazzino nelle lande argentine, una riservatezza degna di uno statista d’altri tempi.
Troppo diversa l’età ed i tempi con il nuovo capitano.
Una vita social per il capitano di ora, una capacità di essere al centro dell’attenzione pubblica al di là del campo non indifferente, una vita familiare “impegnativa”, un rapporto con la società burrascoso fino all’accordo economico dell’anno scorso.
Zanetti ha raccontato la sua vita a Gianni Riotta qualche anno fa, ha scritto la storia delle sue fasce da capitano.
Ma soprattutto ha scritto le pagine più memorabili della storia nerazzurra degli ultimi decenni.
Icardi, a 23 anni, ha sentito il bisogno di scrivere un’autobiografia che ha scatenato polemiche feroci.
Non ha (ancora) scritto pagine indimenticabili, ma sta riempiendo un quadernone di gol: la strada è quella giusta.

Con l’albiceleste nel cuore

Argentini come nella migliore tradizione nerazzurra, la nazionale albiceleste è stata ed è una calamita per entrambi.
Zanetti è il recordman per presenze, 145 volte, e questo dice tutto.
Icardi si sta affacciando ora alla porta principale con una certa regolarità.
D’altro canto in Argentina avere contro Diego Armando Maradona non è semplice.
Si è esposto più volte il Pibe de Oro contro Icardi in nazionale per la vicenda di Maxi Lopez.
Se nemmeno più i CT argentini seguono le sue parole vuol dire che Maurito è più forte anche del mito (la rima non è cercata ma ci sta bene).
Zanetti era il conducator naturale e riconosciuto di una squadra con uno zoccolo duro argentino di enorme livello.
Icardi forse ancora non è un condottiero, non ha gruppi di riferimento dentro la squadra, ma ha capito cosa vuol dire essere capitano.

Icardi sarà grande come Pupi?

Pupi e Walter Samuel erano soliti organizzare tavolate di asado per rinforzare il gruppo.
Forse Wanda Nara ha (giustamente) troppo da pensare ai pargoli per organizzare la bistecca argentina per tutta la truppa, ma la cena di questi giorni con Borja Valero e Vecino è un segnale importante.
Quello di un capitano che invita i due nuovi arrivati per inserirli al meglio nel clima della squadra, della città.
Zanetti si è fermato per limiti anagrafici, ora lavora in giacca e cravatta anche per instradare il suo erede.
Icardi è li, sul rettangolo verde, a fare quello che gli riesce meglio, buttarla dentro.
Icardi non sarà mai un capitano come Zanetti?
Forse è vero, ma solo il tempo lo dirà.
Se continua a mettersi le mani alle orecchie con questa regolarità, fra qualche anno ne riparliamo.