Mercato: un ostacolo dietro l’altro, quando la fine?
Mercato: dopo il 30 giugno eravamo pronti a festeggiare la liberazione dall’obbligo delle plusvalenze per il FFP come un popolo esausto alla fine di un assedio.
Dopo quella data, tutti ci aspettavamo un mercato di qualità per ritornare dove la storia ci aspetta.
E lo slogan #Interiscoming faceva sognare.
Ora il nuovo fulmine dal cielo.
Il provvedimento di stretta del governo cinese che limita gli investimenti anche di Suning, e dunque stop al calcio mercato e magari anche ad altri investimenti di cui la società aveva bisogno come il pane.
Quali le colpe dell’Inter?
Cosa hanno fatto di male i tifosi interisti per meritarsi tanto?
Quali sono le colpe che il Fato ci imputa per colpirci con tanta severità?
Quella di essere l’unica squadra mai retrocessa in B?
O quella di non essere stata sfiorata dai veleni di Calciopoli?
Massimo Moratti raccontava che Josè Mourinho, prima di lasciare l’Inter gli avrebbe detto “quello che abbiamo fatto ve lo faranno pagare”.
In questi anni ne abbiamo passate di cotte e di crude, sul campo e fuori.
Pensavamo di aver pagato tutto, anche più del lecito.
Gli arbitri ci hanno massacrato, noi ci siamo autoflagellati con scelte che solo come espiazione possono essere giustificate (altrimenti perché assumere De Boer, perché comprare Schelotto, Kuzmanovic e Hernanes ?).
Quali altre punizioni ancora?
Cosa dobbiamo attenderci ora dal Destino cinico e baro?
L’invasione delle cavallette divine sul Meazza o la distruzione della Pinetina come Sodoma e Gomorra?
Avere tutti contro, anche il destino, è il destino dei grandi.
Dunque anche dell’Inter.
Moratti amava ripetere che proprio quello di avere tutti contro era il bello dell’Inter.
Per noi un po’ di tregua ora non guasterebbe.
E comunque quando il pericolo incombe, si stringono le fila e si combatte, a testa alta e schiena dritta.
Come sempre, con una sola parola d’ordine: Amala!