Il commento del Direttore: Inter spietata. Roma brucia

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1 Roma brucia sotto i colpi di Icardi2 L’Inter si rialza3 Finale in mano ai nerazzurri4 Manca ancora qualcosaRoma brucia sotto i colpi di Icardi

Nel big match del sabato sera si affrontano all’Olimpico Roma e Inter. Entrambe le squadre arrivano all’appuntamento dopo le vittorie della prima di campionato, contro la Fiorentina i nerazzurri, a spese dell’Atalanta i giallorossi.

É una partita che si presenta ricca di contenuti anche extra calcistici. Già, perché sulla panchina interista siede Spalletti, fino a tre mesi fa allenatore della squadra di Pallotta. E con i giallorossi gioca quel Nainggolan che all’Inter non evoca bei ricordi e che a lungo, in questo mercato, il tecnico di Certaldo ha cercato di portare in nerazzurro. Prima da dirigente davanti al suo pubblico di Francesco Totti, collante tra squadra e società

Fin dal principio la manovra della squadra di Spalletti è apparsa fluida al cospetto di una Roma troppo attendista. Nei primi venti minuti l’Inter ha mostrato linee di gioco interessanti e trame da grande squadra. Ma poi ad un certo punto è come se si fosse spento il motore. Quindi il pallino è passato in mano alla Roma, che ha messo in difficoltà la retroguardia nerazzurra, soprattutto con tiri da fuori. Il primo dei quali operato da Kolarov, che, per fortuna dell’Inter, si stampa sul palo. É solo il preludio al gol che arriva un minuto più tardi da parte di Dzeko, ben imbeccato da Nainggolan, che prende in mezzo Skriniar e D’ambrosio e, sul filo del fuorigioco, batte di destro l’incolpevole Handanovic.

L’Inter si rialza

L’Inter accusa il colpo e rischia il secondo gol per mano del Ninja che lascia partire un fendente che si schianta ancora sul palo a portiere battuto.

Nerazzurri che tentano di riprendere in mano le redini della partita e lo fanno con Icardi, che però trova Alisson a negare il pareggio.

L’Inter ha impostato la partita per giocare in modo offensivo, ma la Roma ha saputo prendere le contromisure. Opaca, fin qui, la prestazione di Candreva, quasi mai incisivo. Non meglio Borja Valero, non proprio a suo agio fra le linee. Gagliardini troppo lento e lontano parente del giocatore ammirato l’anno scorso. Poca spinta dei terzini in avanti.

Nel secondo tempo la Roma pigia sin da subito sull’acceleratore. Il risultato è un’Inter alle corde che non riesce ad arginare le scorribande dei giallorossi, soprattutto con Perotti, che sembra avere una marcia in più sulla fascia. Ed è proprio il giocatore argentino che al ventesimo scocca l’ennesimo tiro dalla distanza che colpisce ancora una volta il palo, il terzo della partita per la squadra di Di Francesco. Proprio in questo momento, forse il più buio della partita per i nerazzurri, quando le nuvole stavano addensandosi minacciose verso una sorte avversa, Mauro Icardi, da goleador consumato, trafigge Alisson di destro su pregevole assist di Candreva. Parità ristabilita. Adesso l’Inter, con Joao Mario al posto di Gagliardini e l’arretramento di Valero, sembra essersi ridestata dal torpore e gioca con maggiore convinzione dei propri mezzi. Forse anche per il contributo del neo entrato Dalbert, che, oltre a salvare un gol sulla linea dopo un tiro di El Shaarawy, spinge come pochi.

Finale in mano ai nerazzurri

L’Inter continua a produrre gioco e la Roma sembra avere finito la benzina. I nerazzurri, lucidi nel non perdere la calma, riescono a gestire la partita dettando i ritmi. Così al 30′, su cross radente di Perisic, ancora il capitano riceve palla in area, si gira fulmineo e, con un tiro da biliardo, fa secchi in un sol colpo Fazio e Alisson. È 2-1 Inter. Implacabile il numero nove interista, già 4 gol in 2 partite. Nerazzurri anche un po’ cinici, ma il risultato è assolutamente meritato. Ancora Inter, ancora con Icardi che, con una gran protezione della palla, per poco non fa il 3-1, tiro neutralizzato dal portiere giallorosso. Nel finale, ritorno della Roma, ma l’Inter, in ripartenza, con Perisic che fa il fenomeno sulla fascia e che mette al centro, va sul 3-1 con Vecino. Partita finita e Roma schiantata. Nerazzurri a punteggio pieno dopo due giornate e primi insieme alla Juve. Ora la sosta per le nazionali. Poi testa alla Spal per continuare a rimanere in alto. E con questo Maurito nulla è precluso.

Spalletti, dal canto suo, non ha fallito il ritorno al passato. L’Inter ha dimostrato di avere una tenuta da grande squadra, non essendosi disunita nel momento critico. Anche con un po’ di fortuna, visti i 3 legni colpiti dai giallorossi.

Manca ancora qualcosa

L’Impressione è che all’Inter manchi qualcosa. Per esempio, Borja Valero non può giocare sulla trequarti, il suo ruolo è davanti alla difesa. Proprio nella retroguardia, poi, i nerazzurri hanno bisogno di un rinforzo, perché non osiamo immaginare cosa potrebbe accadere se si infortunasse Skriniar, stasera monumentale. E poi l’esterno. L’Inter necessita di un giocatore alla Keita, per dare un pizzico di imprevedibilità alla manovra offensiva e qualche gol in più, che il senegalese ha nel suo repertorio.

Spalletti finora ha fatto il massimo. Adesso tocca alla società. Il tecnico di Certaldo e i tifosi meritano una squadra attrezzata per lottare al vertice. La società non può ignorare certi segnali e deve intervenire sul mercato. Quel mercato che è stato abortito dalle limitazioni del governo cinese e da una serie di circostanze non favorevoli. Quindi Suning faccia il suo. A maggiore ragione perché, se nel primo tempo è mancato, nel secondo i nerazzurri hanno messo anche il cuore. E se ci metti il cuore significa che hai capito cos’è l’Inter.

Giovanni Gallo (Direttore di Inter Dipendenza.net)