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Schick: 40 milioni per una riserva, analogie con Kondogbia… meglio i tre punti di ieri

Indice dei contenuti

1 Schick alla Roma? Ce ne faremo una ragione2 Talento ancora tutto da scoprire3 L’Inter ha fatto bene, nessuna asta4 Il ricordo della trattativa Kondogbia5 Voi Schick, noi i tre punti (e magari Keita)Schick alla Roma? Ce ne faremo una ragione

Dopo aver trovato l’accordo con l’Inter, sembrava che Schick avesse davvero scelto la Juventus, invece pare definito l’arrivo alla Roma. Possiamo dire che non se poteva più di questa sarabanda di voci e illazioni? E’ uno degli aspetti degenerativi del calcio mercato italiano. Difficile da dire quanto ci sia stato di vero e quanto di romanzato da parte delle varie fonti di informazioni. Ma al di là di questo, se Schick ha scelto la capitale avrà i suoi buoni motivi.

Talento ancora tutto da scoprire

Il ragazzo sicuramente promette bene, ma è ancora tutto da scoprire in una grande del calcio nazionale. Anche la Sampdoria ha fatto il suo. Quando si è accorta che poteva tirare la corda ben oltre i 25 milioni della clausola rescissoria non ha esitato a lanciare la corsa al rialzo. Un po’ di eleganza non avrebbe guastato, per una miriade di motivi. Sono comportamenti che sul momento possono anche portare qualche vantaggio ma che nel lungo periodo si pagano in termini di rafforzamento dei rapporti con gli altri club. Tutto ciò ammesso che il passaggio di Schick alla Roma si concretizzi effettivamente e che il Presidente Ferrero non resti col cerino in mano (se qualche tifoso si augura questo come biasimarlo?).

L’Inter ha fatto bene, nessuna asta

L’Inter dal canto suo ha fatto bene ad inseguire un sicuramente prospetto di valore.
Ma ha fatto ancora meglio a nostro avviso a ritirarsi dalla logica perversa del “quello che dice lui più uno”. 40 milioni sono una somma enorme, specialmente per un bilancio risicato dal FFP come quello dell’Inter di quest’anno. Una montagna di soldi che ancora il ragazzo ha dimostrato di non valere, e se qualcuno non è d’accordo rispettiamo la sua opinione ma tiriamo dritto con la nostra. E sono una somma ancor più spropositata se si pensa che anche all’Inter, in qualche misura, il suo destino sarebbe all’inizio quello di alter ego di Mauro Icardi. Molto alter e poco ego, con il rischio concreto insomma di passare gran parte dell’anno in panca. Infine un paio di considerazioni scaramantiche e di colore.

Il ricordo della trattativa Kondogbia

La prima. Schick è uscito, benissimo per fortuna, dalla vicenda del guaio fisico che ne aveva bloccato l’acquisto da parte dei bianconeri a inizio mercato. Ma su di lui rimarrà comunque, almeno per qualche tempo, questa spada di Damocle per cui ad ogni starnuto si penserà ad un riacutizzarsi del problema . Infine, agli osservatori più fanatici delle vicende del calcio mercato, non saranno sfuggite le analogie tra la trattativa per Schick con quella che due anni fa portò a Milano Kondogbia. L’ambaradan di cene, aperitivi, incontri prima con una pretendente poi con l’altra, ha riportato alla mente il clima di Montecarlo del 2015.
Insomma, sintetizzando : prendere per quasi 40 milioni di euro una probabile riserva, scartato dalla Juventus per un problema fisico, al termine una trattativa simile a quella di Kondogbia non ci sembra un viatico entusiasmante.

Voi Schick, noi i tre punti (e magari Keita)

Nel calcio mercato mai dire mai, le sorprese sono dietro l’angolo. Ma se la vicenda Schick dovesse effettivamente concludersi così, mai come questa volta molti tifosi potrebbero non strapparsi i capelli per essere preceduti da una squadra avversaria sul traguardo di un acquisto. Qualcuno dei lettori più sagaci potrebbe obbiettare: è il discorso della volpe e l’uva. Ci sono quasi 40 milioni di motivi che dicono che non è così. I tre punti di ieri sera all’Olimpico ne sono una conferma. E ora, magari, sotto con Keita.