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Spalletti c’è e si vede, i punti fondamentali della rivoluzione nerazzurra

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1 Il tecnico toscano ha portato una vera e propria rivoluzione all’inter dell’ambiente nerazzurro, il quotidiano “Libero” ha analizzato i punti fondamentali della rivoluzione Spallettiana2 PREPARAZIONE3 CENTROCAMPO4 ICARDI/PERISIC5 TESTA6 FORTUNAIl tecnico toscano ha portato una vera e propria rivoluzione all’inter dell’ambiente nerazzurro, il quotidiano “Libero” ha analizzato i punti fondamentali della rivoluzione Spallettiana

La rivoluzione nerazzurra che ha colpito la società di corso Vittorio Emanuele è capitanata dal nuovo allenatore Luciano Spalletti.

L’inter in queste due prime giornate ha praticamente mostrato tutto il repertorio, dal bel gioco al saper soffrire fino al saper sfruttare la fortuna.

6 punti nelle prime due con 6 gol fatti e 1 subito, bel gioco a sprazzi e anche una buona capacità nel soffrire, il tecnico toscano ha mostrato carattere.

Carattere che ha trasmesso alla squadra, capacità di non accontentarsi anche se le cose vanno bene e una straordinaria capacità di migliorarsi sempre.

5 secondo “Libero” sono i punti fondamentali della rivoluzione che ha portato Spalletti all’Inter.

PREPARAZIONE

La prima e fondamentale differenza tra lo scorso anno e questo è la preparazione, e più nello specifico i tempi della preparazione.

Un anno fà il tecnico nerazzurro De Boer conobbe la squadra 10 giorni prima del campionato, questa estate è stata tutta un’altra musica.

Spalletti ha avuto tempo e modo di lavorare in maniera tranquilla con la squadra, portando una rivoluzione pacifica all’interno della squadra.

Lavoro giorno dopo giorno, tattica giorno dopo giorno e meccanismi ben oliati, con i giocatori fondamentali come Skriniar e Borja avuti da subito.

CENTROCAMPO

Il centrocampo era uno dei punti deboli dell’Inter dello scorso anno ed è quello dove si è lavorato di più.

Ceduti gli incontristi come Medel e Felipe Melo Spalletti ha voluto fortemente Vecino e Borja Valero, giocatori con qualità e sostanza.

I due ex Fiorentina infatti offrono ordine e geometrie al centrocampo, senza tralasciare la sostanza e la buona tenuta in fase di contenimento.

I capricci di Kondogbia hanno un pò stravolto i piani della società ma neanche troppo, dando modo di sfruttare la cessione del francese per portare a casa un terzino come Cancelo.

ICARDI/PERISIC

I due giocatori più forti dell’Inter sono ripartiti come punto fermo di questa squadra, anche se il croato ci ha fatto penare un pò prima di assicurare la presenza a Milano.

Questo è frutto del lavoro di Spalletti che ha voluto fortemente trattenere Perisic a Milano, guadagnando un top player per il prossimo anno.

L’intesa tra i due c’era già ed era molto buona ma si ha l’impressione che Spalletti possa migliorarla ancora.

Concludiamo con quelli che sono gli aspetti psicologici della squadra, attributi che Spalletti ha saputo dare a questa squadra.

TESTA

La testa è forse il punto focale di questa analisi, perchè i giocatori nella rosa ci sono, ed a tratti lo avevano dimostrato anche lo scorso anno.

Il fatto è che erano troppo fragili mentalmente, troppo arrendevoli e poco incisivi quando si trattava di reagire.

Con la Roma si è visto esattamente il contrario, dopo un ottimo inizio la squadra è andata sotto ed ha subito.

E’ vero i pali hanno dato una grande mano ma c’è da dire che l’Inter non si è mai arresa, anche quando ormai la partita sembrava ormai in balia della Roma.

La squadra ha saputo soffrire e tanto, ma non si è mai disunita e alla fine è riuscita a ribaltare il risultato.

Questo è carattere, carattere che non c’era e che Spalletti ha saputo dare alla squadra.

FORTUNA

Questo nel calcio, come nella vita è un aspetto da non sottovalutare mai, e qui chiaramente Spalletti c’entra poco.

Però almeno in queste due prime partite abbiamo visto un Inter anche fortunata, cosa che era parecchio che non si vedeva dalle parti di San Siro.

E’ vero, Spalletti con la fortuna c’entra poco ma se è vero che la fortuna aiuta gli audaci e che premia chi non molla li si, c’è la mano del mister.

Se quei 3 pali, per giunta interni, fossero entrati forse ora staremmo parlando di un altra partita, ma non è accaduto.

Ed è cosi che funziona il calcio, l’Inter ha avuto il grande pregio di non mollare, neanche quando la Roma ci stava strapazzando.

E alla fine la fortuna ha premiato i nerazzurri, ha premiato la squadra che ha dimostrato di avere i cojones, come direbbero gli argentini.

Vero, siamo solo alla seconda giornata ed è presto per gridare al miracolo quindi piedi per terra.

Però insomma la mano di Spalletti si vede, e questa Inter piace, non solo per il gioco ma anche per il carattere.

Quindi, in attesa della ripresa del campionato, come direbbe il nostro mister:

Testa bassa e a lavoro.