Indice dei contenuti
1 Ecco l’analisi sul centrocampo dell’Inter2 La silenziosa rivincita del “bollito”3 Funzionalità ritrovata4 Però…5 Joao + Brozo6 Chi ha salutato7 InsommaEcco l’analisi sul centrocampo dell’Inter
Anche questa sessione di calciomercato si è conclusa, e il centrocampo è uno dei reparti dove l’Inter è intervenuta maggiormente, sia in entrata che in uscita.
Analizziamo quindi quello che è stato fatto in questa zona del campo e qual’è la situazione attuale.
Prima dell’apertura del mercato gli arruolabili in quel ruolo erano Gagliardini (arrivato a gennaio), Kondogbia, Brozovic, Medel (anche se è stato impiegato molto in difesa) e Joao Mario.
E nonostante le attese fossero rivolte principalmente alla difesa (bisognosa di un restyling che effettivamente è poi avvenuto) e all’attacco (vista la fame di top player) è stato proprio il “sottovalutato” centrocampo a dare probabilmente le maggiori soddisfazioni.
La silenziosa rivincita del “bollito”
Il primo colpo in entrata ha riguardato proprio un centrocampista.
Si tratta ovviamente di Borja Valero.
Non un centrocampista qualsiasi quindi, ma “il”centrocampista che all’Inter mancava da anni (forse addirittura dall’immediato post triplete con Thiago Motta).
Finalmente i nerazzurri possono quindi contare su un giocatore che sappia dettare i tempi di gioco, dare geometrie alla squadra e provare a scardinare le ben note difese avversarie chiuse nei loro catenacci attraverso lanci precisi e geniali.
Lo spagnolo è (ovviamente) arrivato circondato dallo scetticismo dei tifosi.
Perchè è “vecchio”, perchè non è quel nome altisonante che ci si aspettava da un mercato ricco di top player, perchè è stato pagato poco ecc.
E’ però bastato davvero poco affinchè tutte queste voci venissero zittite.
Borja Valero sin dalle prime amichevoli ha fatto subito vedere le sue doti, e ancor di più la sua utilità nel centrocampo nerazzurro.
Nessuna sorpresa quindi che Spalletti lo abbia voluto fortemente.
D’altronde l’imbattibile Juventus è rinata anche grazie all’esperienza di Pirlo (all’epoca stessa età di Borja e stessa qualifica di giocatore finito).
Da sottolineare che nelle intenzioni dell’allenatore e della dirigenza la scelta di puntare sull’ex viola sia stata motivata anche dalla sua duttilità, e quindi dalla prospettiva di poterlo utilizzare anche sulla trequarti.
Quanto visto nel primo tempo della gara contro la Roma tuttavia porterebbe a pensare che ripetere questo esperimento sia poco utile.
Le caratteristiche del giocatore sembrerebbero consigliare infatti di posizionarlo in una zona più arretrata, dopo possa esprimere appieno tutta la sua intelligenza calcistica, mentre dietro la punta sarebbe maggiormente idoneo un giocatore più dinamico.
Funzionalità ritrovata
Dopo questo colpo (perchè da quanto si è visto finora di questo si tratta) è iniziato il tormentone del centrocampista top.
I nomi sono quelli noti: Nainggolan, Keita del Lipsia e soprattutto Vidal.
Non serve un intenditore per capire che Spalletti avrebbe fatto carte false per il belga che aveva allenato alla Roma.
Tuttavia il nome su cui si è insistito di più è stato quello di Vidal.
Per il cileno è stata fatta un’offerta importante, tra l’altro confermata dallo stesso Ancellotti, ma poi proprio il tecnico del Bayern si è opposto alla cessione.
Il giocatore che è arrivato invece è Vecino.
Anche per lui si può fare copia e incolla di quanto detto a proposito del suo compagno di reparto anche nella Fiorentina.
Nome non altisonante ma che si è immediatamente imposto dimostrando la sua funzionalità negli schemi dettati dal tecnico Spalletti.
L’uruguaiano ha scalato immediatamente le gerarchie, partendo da titolare in entrambe le gare disputate finora in campionato, e rendendosi protagonista di grandi prestazioni, fatte di sacrificio, lavoro oscuro, ma anche di qualità.
La coppia titolare nella mediana nerazzurra sembra essere al momento costituita proprio dai due neo acquisti.
Però…
Nota dolente del reparto al momento sembra essere rappresentata da Roberto Gagliardini, osannato acquisto nella sessione di mercato di gennaio, ma che al momento sembra essere in una fase di netta involuzione.
Il fatto di non essere schierato da titolare nella prima gara, e la poco brillante prestazione dell’Olimpico sono segnali evidenti di una certa difficoltà.
Certo è che se il giovane centrocampista riuscirà a ritrovare la condizione e le prestazioni fatte vedere nei primi mesi della sua avventura nerazzurra Spalletti potrà contare su un centrocampo di tutto rispetto.
Perchè se saranno due i giocatori a partire dall’inizio della gara si avrà comunque una “riserva di lusso”.
Joao + Brozo
Una delle sorprese di questa estate è rappresentata da Joao Mario.
Il portoghese ha fatto vedere ottimi colpi già a partire dalle amichevoli disputate tra luglio e agosto.
Nelle due partite di campionato è entrato sempre nel secondo tempo ,e sempre con l’effetto di cambiare il ritmo della gara.
Nel match con la Roma soprattutto il suo ingresso ha segnato una netta differenza in termini di qualità.
Sembra quindi che la cura Spalletti abbia avuto ottimi effetti sul giocatore.
A Joao Mario si è finora alternato Brozovic.
Dato per partente certo il croato si è ritrovato invece ad essere un giocatore a disposizione del tecnico di Certaldo.
Offerte non sembrano essere arrivate, e Spalletti sta schierando il giocatore principlamente sulla trequarti, alle spalle della punta.
Al momento non sembra brillare particolarmente, ma tornerà di certo utile dal momento che potrà essere impiegato anche in una posizione più arretrata.
Chi ha salutato
Per quanto riguarda le cessioni sono stati due i giocatori a salutare.
In primis Medel, che però ha giocato, nell’ultima parte della sua avventura nerazzurra, soprattutto in difesa.
Merita una riflessione il capitolo Kondogbia.
Il francese era partito molto bene, visto che nelle amichevoli (autorete a parte) aveva dimostrato autorevolezza, tanto che Spalletti dava chiari segni di vederlo come titolare della sua mediana.
Nel mese di agosto è arrivata però un’offerta irrinunciabile.
Scambio con Cancelo con il Valencia (l’Inter aveva necessità di terzini senza poter spendere liberamente) e possibilità di coprire quasi interamente l’investimento fatto due anni prima.
La dirigenza non ci ha pensato molto prima di accettare, nonostante Spalletti avesse dimostrato perplessità (ha parlato di promesse fatte al ragazzo oltre a chiarire immediatamente che era necessario prendere qualcuno al suo posto).
Ebbene sembrano che tentativi per sostituire Kondo siano stati fatti.
Il nome di Duncan è circolato timidamente, mentre per Sissokho sembra ci siano stati tentativi concreti.
E il fatto che delle trattative siano state intavolate sta ad indicare che forse era davvero necessario fare qualcosa.
Insomma
In definitiva si può dire che la coperta sia un pò corta (5 giocatori per tre ruoli se si considera anche il trequartista).
La linea mediana a disposizione di Spalletti può essere probabilmente riassunto con una parola (troppo spesso trascurata in nome della teatralità): FUNZIONALITA’.
L’Inter ha infatti un centrocampo con i giocatori giusti al posto giusto, e già questo rispetto a quanto visto negli ultimi anni è un deciso passo in avanti.
Forse però, come detto, non avrebbe guastato avere qualche alternativa in più…