Inter story Ronaldo | 20 anni fà l’esordio di Dio in nerazzurro
Indice dei contenuti
1 Era il 31 Agosto del 1997 quando Luis Nazario de Lima Ronaldo vestiva per la prima volta la maglia nerazzurra2 Il Fenomeno, uno dei giocatori più forti della storia3 Già, il suo ginocchio destro4 Nel tempo, credo che chi più di tutti abbia semplificato cosa vuol dire essere il fenomeno sia stato Federico Buffa:5 Le lacrime e l’addio all’InterEra il 31 Agosto del 1997 quando Luis Nazario de Lima Ronaldo vestiva per la prima volta la maglia nerazzurra
Inter story | 20 anni, sono passati 20 anni da quando Ronaldo vesti per la prima volta la maglia nerazzurra, contro il Brescia nell’Agosto del 1997.
Moratti lo voleva da tempo, era innamorato come tutti di quel brasiliano che sembrava destinato all’olimpo del calcio.
Nell’estate del 1997 Moratti, pagando la clausola rescissoria di 48 miliardi di lire, più 3 di indennizzo al Barcelloona lo portò a Milano.
Di fatto questa cifrà lo rese il giocatore più pagato della storia, una cifra “leggermente” diverse da quelle che si leggono ora.
Il primo gol in nerazzurro lo siglò al Bologna, nella seconda di campionato, arrivando a 25 gol stagionali, non riuscendo tuttavia a vincere il tricolore.
Nella sua prima stagione all’Inter vinse la coppa UEFA, in finale a Parigi contro la Lazio, segnando in maniera stupenda uno dei 3 gol rifilati alla Lazio.
Nel Dicembre del 97 vinse anche il suo primo pallone d’oro, che lo consascro come giocatore più forte del mondo.
Il Fenomeno, uno dei giocatori più forti della storia
Non ti chiamano il Fenomeno a caso, e nulla di Ronaldo era casuale.
Uno dei giocatori più forti della storia del calcio, probabilmente l’unico che abbia mai intaccato il binomio Pelè-Maradona, salendo con gli altri due sul podio dei più forti.
La storia di Ronaldo all’Inter è stata gioie e dolori, non tanto per i risultati sportivi quanto per il calvario che Ronaldo ha vissuto, con quel ginocchio destro.
Già, il suo ginocchio destro
Questa storia ha qualcosa di epico, proprio nell’accezione antica del termine, ed il paragone ci viene facile.
Ronaldo, come Achille, è stato il guerriero perfetto sceso su un campo di calcio, ma, come il suo corrispettivo letterario ha avuto un punto debole.
Per Achille è stato il tallone, per Ronaldo il ginocchio, quel ginocchio destro che nel giorno del suo 50° gol in nerazzurro decise di cedere.
Era il 1999, e quel ginocchio non riusci più a seguire la magnificenza di Ronaldo.
Intervento chirurgico ed il Fenomeno tornò in campo contro la Lazio, in finale di coppa Italia.
E dopo appena 6 minuti di gioco, dopo il suo consueto, magnifico doppio passo Ronaldo crollò a terra.
Un brivido, un vero e proprio brivido di terrore assalì i tifosi nerazzurri, tutti avevano capito ma nessuno voleva ammetterlo.
Quel ginocchio, quel maledetto ginocchio aveva ceduto di nuovo, e questa volta forse Ronaldo non sarebbe mai tornato.
Il giocatore più forte del mondo era caduto, ancora una volta, ed ora rialzarsi sarebbe stato difficile, perchè tornare ad essere il Fenomeno era quasi impossibile.
Nel tempo, credo che chi più di tutti abbia semplificato cosa vuol dire essere il fenomeno sia stato Federico Buffa:
” A 17 anni Ronaldo era la macchina più perfetta mai vista su un campo di calcio, una struttura muscolare incredibile, la capacità di accelerare fino ai 20, 22 all’ora senza problemi, totalmente ambidetro, con una capacità indimenticabile di curare il particolare alla massima velocità”.
” Non è guidare una Lamborghini murcielago è essere una Lamborghini murcielago”.
Le lacrime e l’addio all’Inter
Le lacrime di Ronaldo ce le ricordiamo tutti, perchè sono state le lacrime di ogni tifoso interista quel maledetto giorno di Maggio.
A fine anno lascerà l’Inter, direzione Real Madrid, dove vincerà il suo secondo pallone d’oro.
5 gli anni all’Inter dove ha lasciato un segno indelebile nel cuore e nella mente dei tifosi nerazzurri.
Il Fenomeno, quello dei primi due anni, prima dell’infortunio contro il Lecce è stato un giocatore che non si era mai visto, un vero e proprio marziano sceso a San Siro.
Tutti ci siamo chiesti nel tempo dove sarebbe potuto arrivare Ronni senza quegli infortuni e tutti probabilmente sappiamo la risposta.
Sarebbe diventato assolutamente il giocatore più forte della storia, era il suo destino, ma come per Achille è stato tradito dall’unico punto debole.
Sono passati 20 anni da quando abbiamo visto Ronaldo per la prima volta in nerazzurro ed oggi, a 20 anni di distanza ancora ce lo ricordiamo.
Perchè lui è Ronaldo, il Fenomeno, il giocatore che ha innamorato tutto il mondo, e tutto il mondo lo ha amato ed ha sofferto con lui.