Inter, il top player è già nelle mani di Sabatini
Inter: Il top player Sabatini vuole formarlo in casa. I giovanissimi acquistati ne sono l’esempio.
Inter, i possibili top player sono già in casa. Walter Sabatini, durante la sessione di calciomercato appena conclusa, ha infatti intrapreso la strada che trasformi, in breve tempo, il futuro in presente.
Un esempio di programmazione che mancava da troppo tempo dalle parti di Appiano Gentile.
Partiamo dalle certezze. La Primavera di Stefano Vecchi, durante la scorsa stagione ha vinto tutto: un po’ come faceva l’Inter di Mourinho. Non da meno è stato il resto del settore giovanile: inquadrato sotto il coordinamento di Samaden.
Oggi, si sta così cercando – finalmente, aggiungiamo: dopo gli errori commessi durante l’era Moratti con i giovani – di collegare direttamente il vivaio alla prima squadra. Proprio come fanno le grandi d’Europa: il fenomeno Marco Asensio – qualcuno a Torino lo sogna ancora di notte – è l’ultima dimostrazione.
Ricapitoliamo dunque le operazioni di Walter Sabatini e Piero Ausilio. Quest’estate è arrivato Jens Odgaard. È un prospetto danese di grande fisicità, che ha già mostrato il suo valore durante queste settimane. È stato acquistato Zaniolo, conteso da molti club ma che alla fine ha deciso di vestire i colori nerazzurri.
È arrivato anche (e soprattutto) l’attaccante Colidio: strappato alla concorrenza europea. La sua cessione ha infastidito (e non poco) il pubblico della “Boca”, non uno stadio qualsiasi, che lo avevano già innalzato agli altari di “preferito”.
Tutti colpi che in prospettiva, dicevamo, che potrebbero formare l’Inter del futuro. Non vanno infine dimenticati quei ragazzi che, con molta probabilità, finiranno sotto l’ala protettiva di Luciano Spalletti. Il centravanti Pinamonti, un “predestinato” perché portato in Primavera direttamente dagli Allievi, ma anche Vanheusden e Valietti.
Proprio il belga, quest’anno, sarà sottoposto al battesimo del fuoco del campo con responsabilità non indifferenti. Sarà infatti inserito come diretto sostituto di Miranda o di Skriniar. Le premesse per far bene ci sarebbero tutte, visto anche la costante presenza nel giro delle nazionali giovanili.
La sviluppo e soprattutto la rinascita del calcio italiano – la distanza con il resto d’Europa è ancora mostruosa: il ko rimediato dall’Under 21 venerdì sera contro la Spagna ce lo ha nuovamente ricordato – deve passare dalla politica adottata dall’Inter e dalla sua dirigenza.
Un impegno di prospettiva. Un impegno che testimonia come #interiscoming.