Moratti: VAR, scudetto 1998, la madre di tutte le ingiustizie

Indice dei contenuti

1 Moratti, VAR, c’è da ricordare qualcosa alla Juventus2 La domenica prima ad Empoli3 Bettega e Peruzzi parlarono così4 Memoria corta a TorinoMoratti, VAR, c’è da ricordare qualcosa alla Juventus

Come prevedibile la battuta di Moratti di ieri se la VAR ci fosse stata in Juve Inter del 1998 non è andata giù ai bianconeri.
Una risposta strana oggi sulla Gazzetta.
La definiremmo di stampo “minimalista” rispetto all’uragano di polemiche che sollevò quella gara e che ancora ritorna periodicamente a far parlare di sé.
Si attaccano, ad un fallo come mille altri nella partita d’andata vinta dai ragazzi di Gigi Simoni con il gol di Dyorkaeff dopo lo slalom gigante di Ronnie che si bevve mezza difesa bianconera.
Ma a ben pensare hanno ragione loro.
A cos’altro potrebbero appellarsi per sostenere una causa indifendibile se non ad un episodio insignificante ?
Allora rinfreschiamo noi la memoria a questi signori e anche a tutti i tifosi, con qualcosa di più sostanzioso.
Prima dello scontro di Torino, le squadre erano distanziate di un solo punto.
Pochi ricordano perché.

La domenica prima ad Empoli

La domenica precedente la Juve gioca ad Empoli.
Bianconi la mette dentro di testa al 33mo della ripresa, sarebbe stato il pareggio dopo il gol di Pecchia.
Peruzzi arriva a respingere quando la palla è dentro di 20-30 cm buoni.
L’arbitro Rodomonti alla moviola pare dire che aveva visto bene lui e concede solo l’angolo agli empolesi.
Uno a zero per la Juve e tutti a casa.

Bettega e Peruzzi parlarono così

Il commento imbarazzato di Bettega su Repubblica del 21 aprile 1998 fu questo: “Il gol? L’ hanno visto tutti, ma non polemizziamo“.
Peruzzi, portiere bianconero, intervistato da Mediaset Premium per la Tribù del calcio nel settembre 2012 è ancora più esplicito:
Ricordo che quando mi tuffai all’indietro per ricacciare fuori la palla colpita di testa da Bianconi ebbi chiara la sensazione che il pallone fosse entrato.
Ma vedendo l’arbitro indicare con decisione il calcio d’angolo, fra le proteste dei giocatori dell’Empoli e di Spalletti che si rivolgevano a me perché ammettessi che era gol, pensai di aver visto male.
L’arbitro era lì a tre metri, nessuno poteva vedere meglio di lui.
Invece non era così.
Ricordo che quando la partita riprese i volontari dell’ambulanza, che erano dietro la porta, a mia domanda risposero che sì, la palla era entrata di tanto così.
Insomma, a fine partita fui molto in difficoltà.
Pensai di andare in sala stampa a dirlo, ma per questioni interne non se ne fece niente
“.

Memoria corta a Torino

A Torino si ricordano di un fallo di Taribo West e dimenticano queste cose?
Quell’andazzo proseguì per altri anni.
Poi arrivarono quelle parole di Moggi “mi manca l’anima, mi è stata uccisa…” che suonano ancora come l’annuncio di una liberazione di un popolo oppresso.
E poco dopo Calciopoli, Guido Rossi, le inchieste, i giudizi sportivi e quelli ordinari a fare giustizia.
Gli scudetti tolti e la retrocessione.
La gente che fece la fila per l’abbonamento SKY alla serie B per non perdersi un solo minuto di quella annata indimenticabile.
Così, giusto per ricordare la fine della storia agli amici Juventini.
Le parole di Moratti sono quelle di un tifoso che ancora non ha dimenticato, come tutti i nerazzurri del resto.
Ma scommetteremmo uno stipendio che, potendo tornare indietro nel tempo, e mettendo la VAR in quella domenica al Delle Alpi, Ceccarini non avrebbe mai dato il rigore su Ronaldo.
Con il calcio di allora non poteva andare diversamente.
Non lo diciamo noi, lo hanno detto le inchieste degli anni successivi.