Focus tattico – Spal, pregi e difetti di una squadra “semplice”
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1 Spal, alla scoperta di pregi e difetti dell’undici ferrarese2 Pochi cambi, ma giusti3 3-5-2 marchio di fabbrica4 DifettiSpal, alla scoperta di pregi e difetti dell’undici ferrarese
Spal, una squadra dal passato glorioso, ma che fino al 2013 militava in Serie D. Poi la risalita, culminata con il ritorno alla massima serie.
Sembrerebbe una favola e, per certi versi, lo è. Una favola in cui il ruolo principale spetta di diritto al suo allenatore. Un uomo che, come dice il suo cognome, bada al sodo: Leonardo Semplici.
E’ infatti l’allenatore fiorentino l’artefice principale del miracolo SPAL. Subentrato a Oscar Brevi nel 2014 in Lega Pro, è stato, insieme ai suoi ragazzi, capace di compiere il doppio salto di categoria.
Pochi cambi, ma giusti
Il segreto della doppia promozione consecutiva è stato sicuramente quello di aver mantenuto l’ossatura della squadra. Il cambio di passo nel campionato cadetto è arrivato però ad inizio 2017, quando nell’undici titolare sono entrati in pianta stabile la mezzala Mora, l’esterno sinistro Costa, ma soprattutto l’attaccante Sergio Floccari.
Da questo momento in poi i ferraresi si sono resi protagonisti di una cavalcata, con 43 punti in venti partite, che ha portato i biancazzurri in Serie A dopo 49 anni di assenza.
3-5-2 marchio di fabbrica
La squadra si schiera con un 3-5-2 assai propositivo, restando però sempre molto attenta in fase difensiva. L’impostazione parte dai tre centrali, quasi sempre in verticale, e vede nel libero Francesco Vicari il perno del gioco che garantisce appoggio sia al portiere che ai centrocampisti.
Questi ultimi cercano di aprire spazi centrali per permettere agli esterni di centrocampo di salire sulla linea degli attaccanti, che svariano sul fronte offensivo per permettere l’inserimento di una delle mezzali o dell’esterno sul lato debole.
Una peculiarità della Spal è giocare palla a terra su un lato del campo, in modo da attirare gli avversari e aprire il versante opposto.
Bisognerà prestare attenzione anche ai calci piazzati, dove soprattutto il neoacquisto Marco Borriello può far valere i suoi centimetri.
Difetti
I biancazzurri tendono a difendersi col possesso e soffrono quindi quelle squadre che riescono a giocare bene in verticale. Altro punto debole sono i duelli individuali, in cui i difensori vanno spesso in difficoltà: a questa mancanza si è cercato di sopperire in sede di mercato con l’acquisto di centrali di categoria come Felipe e Oikonomou.
L’Inter dovrà cercare perciò di giocare in verticale sin dal primo minuto, cercando subito il gol. Come tutti sappiamo la partita dopo la sosta delle nazionali nasconde sempre qualche imprevisto, ma un San Siro pieno di tifosi è il giusto mezzo per superare ogni insidia.