Inter: i nuovi pregi e qualche difetto da sistemare

La nuova Inter di Luciano Spalletti con i suoi pregi e difetti

Se Roma non è stata costruita in un giorno, non ci si può nemmeno aspettare che la nuova Inter si veda dopo tre giornate di campionato.

C’è da essere ottimisti per le vittorie ottenute, per la qualità degli avversari contro cui sono arrivate e per il calendario che attende i nerazzurri da qui al derby.

D’altro canto però bisogna evidenziare anche quelle imperfezioni, fisiologiche a settembre, su cui il mister di Certaldo dovrà ancora lavorare.

Cosa va

Un ottimo fraseggio, una grande coesione tra i giocatori, nuova solidità e distanze tra i reparti costanti durante tutto il match: insomma si inizia a vedere, dopo tanti anni, un nuovo concetto di squadra. A questo vanno aggiunte le ottime prestazioni di Roberto Gagliardini e Milan Skriniar che hanno permesso di scardinare centralmente la difesa di una Spal molto attenta sulle corsie laterali. Ciliegina sulla torta, un gol da cineteca di Ivan Perisic che lo rende un giocatore sempre più decisivo anche in quelle giornate dove sembra un pò appannato.

Cosa (ancora) non va

La corsia destra, sulla quale la coppia Candreva – D’Ambrosio fatica a proporsi con originali trame offensive. Henrique Dalbert, apparso ancora timoroso di mostrare le sue doti offensive. Un centrocampo ancora un pò imballato, con le polveri di Joao Mario ancora una volta bagnate.

Sta a Spalletti lavorare su questi difetti per trasformare l’Inter da una promessa ad una realtà.