Juventus: da Cardiff a Barcellona la musica non cambia
Juventus: l’avevamo lasciata lo scorso 3 giugno con quattro gol sulla gobba nella finale di Champions a Cardiff.
L’ennesima finale persa dopo che per settimane i media avevano riempito paginate di giornali e siti profetizzando che stavolta la Coppa era destinata Torino.
Peccato che a Madrid non fossero d’accordo.
Dopo tre mesi, stasera la nuova Juve ancora a Barcellona, anche stavolta gonfia di orgoglio.
Un remake del quarto di finale della scorsa edizione, quando non ci fu storia.
Stasera la storia non ci doveva essere a maggior ragione.
Dybala chi?
Non c’è più l’artista di strada di Neymar (come qualcuno l’ha definito), c’è un Dybala fantasmagorico.
La storia stasera si è girata da un’altra parte.
Risultato altri tre gol in saccoccia e andare.
Messì è finito, Messi è vecchio, questo il ritornello dei giorni scorsi.
Nemmeno la Pulce è d’accordo.
Un palo, lo zampino nel gol di Rakitic e, tanto per gradire, una doppietta maestosa in faccia al suo (presunto) erede chiudono ogni discorso ed ogni paragone.
Dybala? Dybala chi? Si chiedono in Spagna.
Non era decisiva, dirà certamente Allegri in conferenza.
Vero, ma che altro deve dire, che pensava davvero di sbancare il Camp Nou?