Esordiva oggi nell’Inter un grande campione e grande capitano: Armando Picchi
Il 13 settembre del 1960 fece la sua prima apparizione in nerazzurro colui che sarebbe diventato il capitano della Grande Inter: Armando Picchi.
Fu acquistato dalla Spal con la quale aveva raggiunto il miglior risultato della storia dei ferraresi, il quinto posto nel 59/60. In precedenza aveva giocato nel Livorno, squadra in cui il mister Magnozzi lo aveva trasformato in terzino di spinta: Picchi infatti aveva iniziato a giocare da attaccante e successivamente da mediano.
Il Mago lo trasforma
Helenio Herrera lo trasforma subito nel libero dei nerazzurri, anche se con caratteristiche particolari.
Si scriveva infatti di lui che “l’interpretazione che Armando fornisce del ruolo di libero è esemplare ma discussa. È lui l’ultima barriera davanti al portiere, è lui che non sguarnisce mai la difesa, è lui che calamita ogni pallone anche senza essere un fenomeno nel gioco aereo”. Questo nuovo ruolo però gli precluse notevolmente la Nazionale, poichè ritenuto troppo difensivista.
Dopo aver vinto con i nerazzurri tre scudetti, due Coppe dei Campioni e due Coppe Intercontinentali, fu venduto al Varese per incomprensioni con l’allenatore argentino che arrivò a dare un ultimatum al presidente Moratti.
Un allenatore che poteva diventare grande
Iniziò da allenatore-giocatore al Varese, passando poi al Livorno: mostrò immediatamente delle doti che gli avrebbero permesso di fare una grande carriera da allenatore.
Poi l’occasione della vita: fu infatti chiamato dalla Juventus di Allodi e Boniperti per rifondare la squadra partendo dai giovani.
Fece infatti esordire dei giovani Bettega, Capello e Causio che furono i pilastri della squadra bianconera negli anni successivi.
Il 35enne Picchi tuttavia non riuscì a vedere i frutti del suo lavoro: scomparve infatti prematuramente a causa di una brutta malattia il 26 maggio del 1971, giorno precedente la finale di Coppa delle Fiere tra bianconeri e Leeds United.