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1 Attacchi a Icardi, anche basta2 Nella correttezza del tifo, la Nord è una risorsa per tutta l’Inter3 Ora un passo indietro da tutti4 Il ruolo della dirigenzaAttacchi a Icardi, anche basta
Icardi: prima Maradona con le sue parole acri e invidiose, della gioventù, della felicità familiare, cose che el Pibe non ha più, o forse non ha mai avuto.
Poi la Curva Nord, con un messaggio non meglio identificato che invita i suoi membri a non incitare il capitano e gli altri giocatori singolarmente.
Icardi insomma sempre al centro della scena, anche quando non è in tenuta da gioco.
Il giochino di avversari e mezzi d’informazione è subdolo: se Icardi non è possibile fermarlo in campo, fermiamolo prima.
Niente paura Maurito, è il destino dei grandi, molti nemici molto onore.
Se di Maradona possiamo tener conto quanto di un refolo di vento in una serata estiva, della Curva Nord ci interessa assai di più.
Nella correttezza del tifo, la Nord è una risorsa per tutta l’Inter
Nel momento in cui le cose in campo iniziano a filare, con i tifosi che tornano a far sentire l’entusiasmo di tempi dimenticati, con il rumore degli avversari che ha già iniziato ad alzarsi, perchè se l’Inter vince schiacciamogli la testa subito, quale motivo abbiamo per farci del male da soli?
Finchè il tifo resta nei binari della correttezza, i ragazzi della Nord sono un patrimonio di tutta l’Inter.
Nessuno se lo scordi!
I benpensanti che in queste ore smanettano a palla per infamare e criticare la parte più calda del tifo nerazzurro si acquietino.
Si sta parlando di gente che lascia il lavoro per andare a vedere un’amichevole con la Solbiatese (con tutto il rispetto), mentre gli smanettoni magari faticano a fare 30 km in treno per essere al Meazza la domenica.
Togliete il tifo della Nord da San Siro e vediamo cosa e chi rimane a far sentire alla squadra l’affetto di cui ora ha bisogno più di prima.
Ora un passo indietro da tutti
La Nord, dal canto suo, molli la presa su Icardi.
Sassuolo dell’anno scorso è un episodio che nessuno vuole più ricordare, il libro e le parole grosse pure.
In questi casi serve un passo indietro da parte di tutti.
Icardi faccia quello che può e deve fare per riconoscere l’importanza del tifo organizzato.
La Nord faccia passare un messaggio di unità dei tifosi.
Di solito, nei conflitti più accesi, c’è sempre un mediatore che opera da facilitatore per stilare un accordo che i duellanti possano alla fine condividere.
Qui non c’è bisogno di un diplomatico, è la società che deve farsi carico di mettere le due parti ad un tavolo e sancire quella pacificazione che tutto San Siro auspica.
Il ruolo della dirigenza
La dirigenza sennò che ci sta a fare?
Il mercato è concluso, le coppe non ci vedono protagonisti, i dirigenti sono più numerosi delle mosche sull’uva matura.
Troveranno un minuto per lavorare su questo episodio o preferiscono voltare la testa dall’altra parte?
Zanetti ad esempio, lui che è stato un idolo della Nord, si renda protagonista di questo intervento di moderazione e buon senso.
Una azione chiara e decisa, che nessuno dei contendenti possa rifiiutare, e da sancire con una foto solo a cose fatte.
Sarebbe un altro segnale forte ai rumori dei nemici, ai giornali che sguazzano in questo gossip come papere nello stagno.
Togliere l’acqua a queste papere ci renderebbe ancora più forti.
Quest’anno più di sempre, o gli interisti sono uniti contro tutti o si corre il rischio di restare grigi comprimari.