Crotone Inter: 5 ragioni per dimenticare la figuraccia di pochi mesi fa

Indice dei contenuti

1 Inter: a Crotone lo scorso aprile fu una gita2 Domani si gioca a calcio3 Spalletti e i giocatori conoscono le insidie4 Difesa concreta e consapevolezza le altre armiInter: a Crotone lo scorso aprile fu una gita

Crotone, terra nobile di Calabria, pregna di storia.
Pitagora fondò qui la sua Scuola filosofica, lui che aveva coniato il termine “filosofia” e che aveva scoperto quel benedetto teorema sui lati dei triangoli che ancora molti , nonostante la vecchiaia incipiente, devono ancora metabolizzare.
Crotone, città antica ma (purtroppo) ancora un po’ lontana dai percorsi del grande turismo di massa.
Una domenica dello scorso mese di aprile fu l’Inter che decise di fare una gita di gruppo da queste parti.
Mattinata intensa a visitare i luoghi che tramandano la filosofia del grande greco stabilitosi in Calabria.

Domani si gioca a calcio

Poi nel pomeriggio i giovanotti dovettero fare pure una capatina allo stadio, tanto per giustificare lo spostamento dal profondo nord.
Ma la testa dell’Inter quel giorno era evidentemente al teorema di Pitagora ed elle lezioni filosofiche.
L’Inter fece una assurda filosofia quel giorno in campo. Il Crotone fece calcio.
E lo fece nella maniera migliore per una piccola grande squadra che annusava il profumo di salvezza; occhi della tigre, coltello tra i denti e cuore oltre l’ostacolo.
Domani la truppa nerazzurra torna a Crotone.
Esauriti gli interessi storici – artistici – filosofici, i ragazzi nerazzurri dovrebbero realizzare che la tappa è fondamentale per proseguire il percorso di ricostruzione.

Spalletti e i giocatori conoscono le insidie

Possiamo puntare su 5 argomenti per ben sperare.
La prima garanzia da questo punto di vista è che Spalletti non pare molto interessato a teoremi e triangoli ( a meno che non si parli di dai e vai davanti all’area avversaria).
Ha lavorato sulla testa e sulle gambe dei giocatori in questo mese, e si è visto già da questo primo scorcio di stagione che i frutti possono arrivare copiosi.
La seconda è che diversi degli interpreti nerazzurri di domani saranno gli stessi dello scorso aprile.
A rigor di logica, nessuno di loro dovrebbe avere la voglia di ripetere l’esperienza.
La terza sta nella forma di quei due signori là davanti, Icardi e Perisic.
I due giovanotti navigano tra la soddisfazione dei rinnovi di contratto dell’uno e le richieste sul parrucchiere dell’altro.
Ma se lasciano da parte le amenità e pensano solo a giocare, possono far male anche domani.

Difesa concreta e consapevolezza le altre armi

Altro aspetto che lascia ben sperare è che la difesa che nonostante tutto, si sta confermando solida e concreta.
Solo sette tiri arrivati nello specchio di Handanovic nelle prime tre di campionato e solo la Roma per ora è riuscita ad uccellarla.
Il Crotone non ha Dzeko. Ci sarà da lavorare sodo, senza snobbare nessuno.
Ma mantenere la rete inviolata non dovrebbe essere impresa titanica.
In ultimo la consapevolezza che per tornare ad essere grandi, occorre in prima luogo essere grandi con le piccole.
I ragazzi sanno che da qui alla sosta pre derby gli impegni sono di quelli da definire “abbordabili”.
Incontri da affrontare con concentrazione ed umiltà per evitare i passi falsi degli anni scorsi.
Con la Spal queste caratteristiche sono emerse.
Domani dall’Inter si attendono solo conferme.