History: quando la Grande Inter vinse tra una pioggia di sassi
History: il 15 settembre del 1965 i nerazzurri vinsero la seconda Coppa Intercontinentale
Ci sono partite che restano nella storia di una squadra: in quella dell’Inter un posto lo merita il ritorno della finale dell’Intercontinentale 1965.
L’Inter, reduce dal rotondo 3-0 di Milano, arriva in Argentina per affrontare l’Independiente di Avellaneda.
All’epoca non vigeva la regola dei gol fuori casa per cui, in caso di vittoria degli argentini, si sarebbe disputata la “bella” in campo neutro.
La battaglia di Avellaneda
I nerazzurri, che avevano già affrontato gli argentini nella precedente edizione, immaginavano di trovare un ambiente rovente.
Prima del fischio di inizio la squadra di Herrera fu vittima di una fitta sassaiola da parte dei tifosi locali, in cui rimasero contusi Suarez, Peirò e lo stesso allenatore nerazzurro.
Anche il portiere Giuliano Sarti fu oggetto per tutta la durata del match di un lancio di oggetti dagli spalti, tra cui molte biglie di vetro. Anche sul campo i giocatori di Manuel Giudice impostarono la partita su un piano intimidatorio.
Grande protagonista del match fu l’arbitro peruviano Arturo Yamasaki che riuscì, per quanto possibile, a mantenere il match sui binari della correttezza.
Gli argentini non seppero sfruttare le occasioni create e, dopo un miracolo di Sarti a tre minuti dalla fine, l’Inter riuscì ad a salire sul tetto del mondo per la seconda volta consecutiva.