Inter: no al fattore “C”, segnali positivi anche da Crotone, nonostante tutto

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1 Inter non brillante ma le cose non stanno come dicono molti2 Ci sono altre letture3 Quando succede all’Inter è il fattore “C”, per gli altri è cinismo4 Anche da Crotone segnali positivi5 Se segna Skriniar è casualità, a differenza di altri…Inter non brillante ma le cose non stanno come dicono molti

L’Inter a Crotone non ha dato spettacolo, anzi.
Cerchiamo però di vedere le cose con oggettività.
Nerazzurri lenti, macchinosi, spesso anche imprecisi. Mai una ripartenza, difficile sfondare sulle fasce.
Primo tempo con un’unica grande occasione, quella di Joao Mario che mette a lato sull’assist di Perisic.
Ripresa se possibile ancora peggiore. Due occasioni enormi per il Crotone.
In entrambe le occasioni Handanovic non fa miracoli, fa il suo dovere, in maniera peraltro splendida.
Poi una palla sporca su palla inattiva e Skriniar con un puntata festeggia il suo primo gol in serie A.
Il Crotone si scompone e Perisic trova l’angolino con un destro al bacio.
Schiere di commentatori hanno parlato nel dopo partita di fortuna, di vittoria casuale, di passo indietro rispetto alle gare precedenti.

Ci sono altre letture

No.
Non ci stiamo. Questa è la conclusione a cui perviene in modo superficiale e frettoloso chi non conosce ( o non vuol conoscere) i trascorsi dell’Inter.
E anche le modalità con cui si rappresentano gli episodi della partita sono a nostro avviso contestabili.
In una giornata con temperature africane, un vento micidiale, l’Inter dell’anno scorso sarebbe naufragata una volta ancora in Calabria.
Oggi la difesa lascia solo due occasioni agli avversari.
Se succede ad altre squadre si parla di una prestazione della difesa da sottolineare perché lascia due soli tiri agli attaccanti avversari.
Se succede all’Inter si parla di Handanovic Santo Protettore .
Ma Handanovic è lì per quello scopo. Fermare gli avversari. O no?
Fino al momento del primo gol nerazzurro, una occasione per l’Inter, due per gli avversari, dunque una partita che definire normale non dovrebbe sollevare isterismi e dichiarazioni scandalizzate.
Vero, la differenza qualitativa tra le due squadre in campo avrebbe voluto uno sviluppo diverso a favore dei nerazzurri.
Ma il calcio è anche questo, e non è la prima volta che squadre costruite per salvarsi sulla grinta e sulla corsa mettono in grave difficoltà le favorite per il titolo o per le prime posizioni.

Quando succede all’Inter è il fattore “C”, per gli altri è cinismo

Quando questo succede all’Inter scoppiano le rappresentazioni più ridanciane e colorite per mettere in risalto l’importanza del fattore “C”.
Se le strisce della maglia dei protagonisti cambiano colore, si parla di squadra cinica, che sa quel che vuole, che sa soffrire e porta a casa i tre punti con la forza della volontà e del sacrificio e bla bla bla…
Tra i commentatori di maggior rilevanza nelle varie emittenti, solo Lele Adani su Sky Sport ha avuto il coraggio di mettere in risalto questo diverso trattamento cui i nerazzurri sono soggetti.
Occorre rendere omaggio alla sua onestà intellettuale e lo facciamo con grande piacere.
Superficialità o prostituzione intellettuale?
A questo punto non ci interessa neanche andare a scandagliare le due diverse ipotesi.
E’ comunque un problema di chi le esprime.

Anche da Crotone segnali positivi

La nostra analisi è un po’ diversa.
Spalletti sta lavorando da tre mesi e mezzo sulla testa dei ragazzi, oltre che su schemi e tecnica.
E proprio la testa ha fatto la differenza oggi. L’Inter oggi ha saputo soffrire, ha saputo aspettare il momento giusto per piazzare la spallata decisiva; sapeva che il momento sarebbe arrivato, magari passando attraverso qualche difficoltà.
Ed è andata proprio così.
L’Inter non è stata bella, ma è stata lucida, è stata concentrata per sfruttare al massimo quel poco che la gara gli avrebbe messo a disposizione.
Spalletti stasera avrà diversi motivi per essere imbronciato con i suoi giocatori.
Ma ha anche questo, di cui essere soddisfatto.
Anche il fatto che non sia stato Icardi ad aprire le porte del successo ma un difensore centrale è stato letto come parte integrante del fattore”C”.

Se segna Skriniar è casualità, a differenza di altri…

Skriniar ci aveva già provato domenica scorsa, ma la saetta finita sulla traversa era stata commentata come un exploit di un giovane che non sapeva fare col pallone tra i piedi sulla tre quarti avversaria.
Al contrario, quando segnava Bonucci o Chellini, o Manolas o Koulibaly erano grandi prodezze sotto porta di grandi difensori oppure studi di anni a monte degli allenatori sugli sviluppi delle palle da fermo.
L’Inter sta imparando a tornare grande; e per raggiungere questo obbiettivo bisogna portare a casa i tre punti con le piccole anche senza giocare da grande.
Dunque, anche da questo punto di vista, oggi obbiettivo raggiunto.
E se comunque si volesse proprio disquisire di fattore “C” a tutti i costi, diciamo che l’Inter, da questo punto di vista, è in credito da diversi anni.
Chi la vuol leggere così sappia che siamo in attesa degli arretrati.