Gattuso si lamenta, non a torto forse
Gattuso ha provato a giustificare la strapazzata che i suoi Primavera hanno rimediato ieri nel derby con gli acquisti fatti nell’ultimo mercato dall’Inter.
L’Inter è campione d’Italia di categoria – questo il concetto di Ringhio – e sull’intelaiatura già solida dello scorso anno ha innestato fior di giocatori acquistati nell’ultima sessione di mercato.
Non ha torto l’ex campione del mondo.
Certo, se pensa di giustificare la debacle dei suoi ragazzi con quest’unica spiegazione probabilmente la sua strada nel prosieguo del campionato sarà oltremodo difficile.
Ieri non erano in campo soli due squadre giovanili, erano di fronte due diverse visioni del calcio moderno.
L’Inter ha investito sui giovani, il Milan?
Quella dei rossoneri, che ha investito somme esorbitanti solo ed esclusivamente sulla rosa della prima squadra, centinaia di milioni di euro impegnati per rinnovare completamente l’organico a disposizione di Montella.
L’Inter, già in situazione diversa in relazione ai diversi effetti del FFP, con le limitate risorse a disposizione rispetto a quelle rossonere, ha percorso una strada che valorizzasse anche e ancor di più il settore giovanile.
Ecco dunque gli acquisti di Odgaard, Colidio, Karamoh, risorse che Sabatini e Ausilio hanno investito nella convinzione che il settore giovanile sia parte integrante del brand e della organizzazione tecnica complessiva del mondo nerazzurro.
La domanda è semplice, quanto crede il Milan nel settore giovanile?
A giudicare dal mercato da poco concluso non molto.
Intendiamoci, scelta assolutamente legittima e che può trovare ogni giustificazione interna nelle dinamiche societarie rossonere.
Odgaard e Paletta, la foto di diverse filosofie
L’Inter da anni ha preso una strada diversa.
La cantera nerazzurra è da anni una delle più prestigiose in Europa, per giocatori che ne sono usciti e per risultati conseguiti.
Il buon Gattuso dunque non ha da lamentarsi con il destino o con gli episodi nel derby di ieri, casomai solo con la sua società.
L’uragano Odgaard, arrivato poche settimane fa, ha spazzato via la barchetta rossonera comandata dal vecchio pirata Paletta.
Ecco, la differenza tra Inter e Milan sta tutta qui, un ragazzo ancora non 19enne che si è bevuto un 31enne dalle mille battaglie come uno spritz all’ora dell’aperitivo.
Gli interisti sono felici che Sabatini e Ausilio abbiano fatto questa scelta di grande attenzione per la Primavera.
Quel che gira in casa altrui non ci riguarda più di tanto.