Inter, per Caressa e gli altri ospiti di Sky, la squadra di Spalletti è meglio di quella di Mancini
Inter: the club a Sky non nutre dubbi sul confronto tra questa Inter e quella di Roberto Mancini. Due rose a confronto tra numeri e scelte tattiche.
L’Inter del tecnico di Jesi, non ha mai avuto un modulo prestabilito, spesso cercando di adattarsi all’avversario proponendo moduli simili se non uguali all’avversario. Quasi mai sono stati poi confermati gli stessi giocatori, ad eccezione di pochi intoccabili come Handanovic, Medel, Icardi e Perisic.
Proprio il croato è stato il più “sfruttato” perché schierato in molti ruoli, alcuni dei quali forse non troppo congeniali alle sue caratteristiche. A volte lo si è visto come trequartista, altre come terzino nel 3-5-2. Soluzioni che alla lunga, hanno fatto dissolvere il vantaggio acquisito nel corso dell stagione, facendola comunque posizionare come quarta.
La squadra con Spalletti
L’Inter di Spalletti invece, si presenta con un disegno tattico più preciso e chiaro. Poca rotazione con un modulo di gioco fisso. Al tecnico di Certaldo però, piacerebbe di più parlare di atteggiamento e di principi di movimento, piuttosto che di semplici posizioni in campo (n.d.r. concetto ribadito dallo stesso in più conferenze stampa).
Una differenza che al momento, sembrerebbe dare maggiore confidenza agli interpreti con i loro compiti e automatismi.
Icardi ad esempio, verrebbe più sfruttato come terminale offensivo; Perisic a sinistra fisso e inamovibile con la richiesta di accentrarsi verso la porta per provare il tiro.
Movimenti che, considerata la scorsa stagione, sembravano essere impossibili da vedere, vista la continua ricerca del fondo.
I numeri poi solcherebbero ancora di più le differenze perché in fase difensiva, l’Inter avrebbe concesso meno tiri a tutte le avversarie, e migliorando il dato prodotto da Mancini.
Sui tiri effettuati invece, rispetto sempre a due anni fa, nelle prime 5 di campionato avrebbe raddoppiato i numeri. Una critica all’attuale allenatore dello Zenit infatti, era proprio rivolta alla scarsa produzione di occasioni e di reti.
Unico dato in comune, sarebbero i clean sheet e i gol subiti. In entrambi i casi si tratterebbe di una rete subita e di tre partite senza subire gol.
Il verdetto di tutti i presenti, riguarderebbe soprattutto l’atteggiamento visto e una maggiore qualità a centrocampo. Per Del Piero, Bergomi, Marchegiani, Mauro e Caressa quest’Inter sarebbe superiore a quella di Mancini e potrà ambire alle prime tre posizioni.
Salvo imprevisti che il calcio saprebbe regalare a scanso didi qualsiasi matematica previsione, i nerazzurri dovrebbero riuscire a centrare la zona Champions.