Inter: davanti alla difesa una coppia senza luce
Che Borja Valero non fosse un fulmine di guerra era risaputo.
Ma che anche Vecino soffrisse sulla velocità e sulla precisione è stata una brutta sorpresa.
Ieri serva i due ex viola hanno sofferto le pene dell’inferno.
Attaccati appena ricevuta la palla,non hanno mai avuto il guizzo per saltare l’uomo e accendere la squadra.
Sul pressing alto portato dalle punte rossoblu e spesso raddoppiato da Donsah o Poli, Borja si è limitato ad una miriade di passaggi laterali spesso pure fuori misura, figli della paura e della scarsa dinamicità.
Velocità di gamba e di pensiero come quello di una Panda in mezzo alle Maserati.
Quella che più fa paura è la seconda perché lo spagnolo ci aveva abituato ad essere sempre nel punto giusto ed a vedere la giocata con una frazione di secondo di anticipo sull’avversario.
Vecino dal canto suo è stato anche lui colto di sorpresa dall’aggressività dei centrocampisti bolognesi.
Ma uno con la sua esperienza doveva reagire.
Invece era quasi sempre in ritardo, una volta su tutte nella copertura su Verdi in occasione del gol emiliano.
E’ già tempo di cambiamenti?
Se i due davanti alla difesa sono questi c’è poco da stare allegri.
E il Gagliardini di questi tempi, senza girare intorno al problema, non pare offrire maggiori sicurezze.
Allora ci chiediamo se valga la pena insistere con la coppia in mediana.
Se i due non ce la fanno non è ipotizzabile affiancare loro un terzo centrocampista che venga metri indietro per coprire entrambe le fasi al meglio?
Anche perché, diciamoci la verità, il Joao Mario di ieri sera è stato di una assoluta inutilità.
Ha ciccato come un dopolavorista una palla che forse anche noi avremmo messo almeno nello specchio della porta, o almeno nello specchio della curva.
Ha vagato per il campo per 50 minuti senza sapere cosa fare e dove farlo.
In più ha perso palloni micidiali, l’ultimo con il tabellone della sostituzione già in mano al quarto uomo, senza che gli sia neanche passato per l’anticamera del cervello di inseguire l’avversario per recuperare la sfera.
Spalletti lo ha fatto capire dopo Bologna
Possiamo dire che di giocatori così l’Inter non ha bisogno o qualcuno si inalbera?
Lungi da noi la pretesa di voler insegnare alcunchè a Spalletti.
Ma è stato lui a parlare di “decisioni diverse” di fronte a certi atteggiamenti.
E allora avanti con il pugno di ferro mister.
Certi modi di interpretare la partita sono ciò che più colpiscono l’amore dei tifosi per la squadra.
Pensavamo di essercene liberati, ma evidentemente qualcuno non ha ancora capito.