Chivu, ospite della trasmissione radiofonica Tutti convocati, ha svelato nuovi incredibili retroscena sulla Finale di Madrid
Cristian Chivu, a causa del terribile infortunio occorsogli a gennaio 2010 contro il Chievo (frattura del cranio ndr), avrebbe potuto non giocare la Finale di Madrid che consegnò all’Inter la Champions League dopo 45 anni di attesa. Fortunatamente per lui, e per l’Inter, si ristabilì nei mesi successivi e fu a dispisizione di Mister Mourinho. Proprio di quella partita, Cristian Chivu racconta nel corso di Tutti convocati degli episodi clamorosi rimasti segreti fino a oggi.
L’ex terzino nerazzurro si è così espresso: “Una volta sceso in campo non ho mai avuto la sensazione che potessimo perdere. Sentivo la Champions già nostra. Al fischio finale sono corso negli spogliatoi per fumare una sigaretta! Venivo da mesi particolari, ero passato dal terribile incidente di Verona a vincere la Champions in soli 6 mesi. La prima cosa che mi venne in mente di fare fu di accendermi una sigaretta”.
Un altro retroscena che Cristian racconta riguarda Mourinho e le sue abilità di veggente: “Andò a vedere il Bayern in coppa. Quando tornò ci disse che avremmo vinto 2-0. E così fu”.
Poi racconta quando i nerazzurri capirono di poter vincere la coppa dalle grandi orecchie: “Dopo Kiev. Quella partita fu assolutamente fondamentale. Una rimonta pazzesca. Da li partì il nostro cammino trionfale”.
Doveroso per lui parlare anche della mitica semifinale di ritorno al Camp Nou: “Mourinho li mi face giocare da ala, perchè Pandev si era infortunato. Non ci fu alcun problema per me, quell’anno avrei fatto anche il portiere, c’era uno spirito di sacrificio notevole”.
Di tutto ci saremmo aspettati al triplice fischio della finale che consegnò il Triplete leggendario ai nerazzurri, ma che Chivu avrebbe fumato una sigaretta negli spogliatoi, francamente no.