Handanovic è a un penalty parato da Pagliuca: prolungando fino al 2021 punterà ad entrare nella storia
Riempirsi la vita di obiettivi individuali per costruirne uno di squadra. Per un leader silenzioso – in pubblico – come Samir Handanovic può essere uno stile adeguato, che calza perfettamente senza tirare lungo i fianchi.
Obiettivo La fascia da capitano cinge il braccio di Mauro Icardi, ma in questa rosa il più «fedele» nerazzurro è il portiere sloveno con 211 presenze complessive.
Una cifra che lo sta portando giornata dopo giornata a raggiungere le quote di gente come Evaristo Beccalossi (-5), Aldo Serena (-13), Francesco Toldo (-22) e Gianluca Pagliuca (-23).
Ecco, gli ultimi due sono proprio i punti di riferimento di questa scalata di Handanovic, migliore in campo per la Gazzetta martedì sera a Bologna.
Il portiere è arrivato all’Inter nell’estate del 2012 dall’Udinese. E adesso, nel corso della sesta stagione in nerazzurro, ci si accorge che quest’annata lo potrà portare nell’elite dei portieri della storia interista.
Il contratto in scadenza nel 2019 verrà presto allungato fino al 2021 dando così la possibilità allo sloveno – magari con qualche partita di coppa europea inclusa – di puntare al paradiso dei guantoni nerazzurri.
In questo campionato potrà raggiungere e superare proprio Toldo e Pagliuca diventando il quarto portiere più presente di sempre con l’Inter. Poi arriveranno i gradini più alti, quelli che portano a Julio Cesar (300 presenze), Ivano Bordon (382) e Walter Zenga (473). Per Francesco Guidolin, l’allenatore che lo ha introdotto alla Champions con l’Udinese, è da anni il “miglior portiere del mondo”.
Per Luciano Spalletti, che lo fece esordire in A nel maggio del 2005 sempre a Udine, uno dei punti di forza della sua Inter. Negli ultimi anni ci si è trovati spesso arroccati intorno alle sue mani, quasi in preghiera, per tenere la partita aperta. I passaggi a vuoto ci sono stati, non si possono negare, ma sono comunque minori delle cose positive.
I rigori
Per quest’anno non ha ancora dovuto impegnarsi sul tema dei rigori. Ma Samir ha un rapporto speciale con questa specialità. Ne ha parati 23 su 70, il 33%.
Ancora uno e raggiungerà Pagliuca, il miglior portiere della storia della Serie in questa graduatoria con 24 rigori parati su 91 (26,4%).
Spalletti preferirebbe non affrontare il problema, ma sa bene che Handanovic anche in quell’occasione può aprire i libri della memoria per aiutare la squadra. Da sempre studia non solo i rigoristi ma anche le caratteristiche di chi batte le punizioni.
Le parole di Marino
“Maniacale, sul campo e in sala video con il preparatore Catello Senatore – così lo ricorda Pasquale Marino, l’allenatore con cui Samir ha giocato di più in carriera, 110 volte –. Siamo ancora in contatto, ci sentiamo spesso dopo aver lavorato insieme a Udine”.
Stagione 2007-08, il titolare è Antonio Chimenti, ma dopo due partite Marino lancia Samir. «Il mio preparatore Catello Senatore mi aveva detto che era pronto. Quando ho comunicato la formazione, non ha fatto una piega. Giocavamo a Torino contro la Juve: vittoria per 1-0 e parate strepitose di Samir. Trasmette serenità. Giocherà fino a 40 anni. E non è così algido come sembra. L’ultima volta mi ha preso in giro per gli occhiali…».
(Fonte: GdS)