Inter Genoa: l’ex Pandev, da protagonista negativo a eroe in cinque minuti storici
Indice dei contenuti
1 Pandev, un eroe modesto2 Il ritorno a Monaco, l’apoteosi di Goran3 La “parata” su Sneijder4 L’apoteosi di GoranPandev, un eroe modesto
Goran Pandev è difficile da dimenticare.
Domenica il Meazza riabbraccerà uno degli eroi del Triplete, forse uno dei meno conclamati ma di una importanza fenomenale in quell’annata magica.
Chi non lo ricordasse bene vada a rivedersi la partita di Goran nella semifinale d’andata con il Barca.
Semplicemente straordinaria.
Ma il ricordo che vogliamo portare di Pandev nerazzurro è un altro.
10 mesi dopo la finale del Bernabeu, l’Inter è ancora alle prese con i tedeschi.
Negli ottavi di finale l’Inter di Leonardo ed il Bayern si ritrovano nuovamente di fronte; quasi uno scherzo del destino.
Nell’andata a San Siro Julione fece uno dei pochi errori della sua immensa carriera nerazzurra, Mario Gomez non ebbe difficoltà a metterla dentro da due passi.
Il ritorno a Monaco, l’apoteosi di Goran
Il ritorno a Monaco iniziò con i fuochi artificiali; tre minuti e l’Inter aveva già recuperato lo svantaggio dell’andata con Samuel Eto’o.
Ma Julio Cesar era in vena di regali quell’anno con i tedeschi e Gomez lo punì ancora una volta; poi fu Muller a sfruttare un rimpallo fortunoso e a siglare il 2-1 per i bavaresi.
La ripresa fu memorabile.
Sneijder prima colpì dalla distanza, ma il 2-2 ancora non bastava.
La “parata” su Sneijder
Pochi minuti dalla fine, Sneijder indemoniato molla un missile che sembrava destinato in fondo alla rete, se… non avesse incocciato la figura di Pandev.
Goran in quel momento era stato il 12mo giocatore dei tedeschi; facile immaginare la reazione della curva assiepata proprio sopra la porta tedesca.
Ma la storia di quella sera doveva raccontare ancora la sua pagina più bella.
88mo, su un rilancio dalla metà campo Eto’o si porta il difensore a spasso, si gira, è decentrato ma vede arrivare Pandev a rimorchio.
Samuel gliela mette precisa sulla corsa con una preghiera, “mettila dentro”.
L’apoteosi di Goran
Goran arriva come una furia su quella palla, sa che è la palla della vita, apre il piattone e trova il sette alla destra di Kraft.
Non fu un gol, fu un apoteosi, per i quattromila nerazzurri assiepati proprio sopra a quella porta.
Goran Pandev, in cinque minuti passò da destinatario delle peggiori infamie a eroe magnifico di una serata indimenticabile.
Le leggende narrano di tifosi presenti in curva che uscendo dall’Allianz Arena abbiano urlato al cielo tutta la loro gioia, ululando deliranti che neanche a fare l’amore si potessero provare simili sensazioni goduriose.
E tutto grazie a Goran Pandev.
Ancora una volta, come già tante volte, grazie Goran.