Inter: Santon, un “bambino” che aveva fatto innamorare, un giocatore da ritrovare
Inter: Santon, una favola per un bambino prodigio
Inter: ci sono favole dal lieto fine, altre con un finale che non fa sorridere.
Quella di Davide Santon è una favola sospesa nel nulla.
Un grandissimo del calcio mondiale, Mourinho, che una sera del 2009 dà una maglia da titolare ad un “bambino” di 18 anni, in una serata magica, contro sua maestà Cristiano Ronaldo.
E quel bambino fa lustrare gli occhi ai tifosi nerazzurri, al mondo ed anche a CR7, che a fine gara avrà parole entusiaste per quel giovane irriverente e fortissimo.
Ne parla l’intero mondo del calcio.
Un predestinato, uno che se non va ai mondiali del 2010 può buttarsi da un ponte, una sicurezza del calcio italiano.
Copertine, fama, tutte le porte che si aprono.
La strega malvagia: gli infortuni
E soprattutto l’amore dei tifosi nerazzurri per quel bimbetto che aveva fermato il Pallone d’oro, che faceva ricordare Giacinto Facchetti, tanto era dominante sulla fascia.
Sembrava che la fatina delle favole avesse la bacchetta solo per lui,ma la strega cattiva era in agguato, come in tutte le storie che si rispettino.
La vecchietta brutta e malvagia colpi alle ginocchia il giovanotto di belle speranze.
Due infortuni, uno dietro l’altro, si perdono le tracce, non guarisce, quando ritorna non è più lui.
Non è più il principe azzurro che trasformava in oro ogni pallone toccato.
Non c’è più Mourinho ad urlargli “vai bambino”, c’è Benitez, con i suoi (ed i nostri) problemi.
Un passaggio a Cesena poi in Inghilterra, dove trova un po’ di pace per i suoi arti martoriati, continuità di impiego e serenità nella vita privata.
Ritorno fra mille speranze, ma c’è ancora tempo
Torna Mancini e torna Santon nel 2015, ma la scintilla non si riaccende.
La favola di prima si è trasformata in una storia di ombre, di mediocrità, di incertezze continue, senza alcun lampo che possa far credere ai tifosi che …”si eccolo il bambino, forse lo stiamo ritrovando”.
Era proprio una favola quella di qualche anno fa?, Una fiaba bella ma irreale come tutte le storie di fantasia?
Non c’era proprio nulla di vero in quelle serate magiche di questo ragazzo?
Il bambino oggi diventato uomo ha memoria di quella storia meravigliosa? L’ha sognata anche lui o c’era qualcosa di vero?
Ci ha ingannato tutti Santon, ha ingannato anche sé stesso?
Gli abbiamo voluto troppo bene, ci ha fatto palpitare, per questo vogliamo pensare (e sperare) di no.
Di acqua ne è passata tanta sotto i ponti da allora, ma 26 anni forse non sono troppi per ricostruire non più una novella ma qualcosa di più concreto.
Un giocatore di calcio, non più sbarbatello, ora uomo, ma un giocatore di calcio vero.