Karamoh: vietato caricarlo di troppe responsabilità , facciamolo crescere
Karamoh: esordio col botto
Karamoh, venti minuti per far innamorare 50 mila persone.
Potrebbe essere il titolo di un romanzo e invece è quello che è successo ieri a San Siro.
Diciamo la verità, erano anni, dai tempi del Triplete, che il Meazza non vedeva un simile concentrato di velocità, fantasia, tecnica.
Pochi minuti per far capire che il francesino c’è, e che d’ora in avanti sarà una risorsa importante per l’attacco di Spalletti.
Yann ha dimostrato di avere quel qualcosa che lascia di sale gli avversari: l’imprevedibilità.
Di certo ha giocato a suo favore il fatto che nessuno ancora lo conoscesse più di tanto, che nessuno ne conoscesse le caratteristiche peculiari.
Ma anche chi le avesse avute ben chiare avrebbe potuto fare ben poco per difendersi da questo uragano.
Pazienza e affetto per non disperdere un tesoro
Ora si tratta di non esagerare con le aspettative e con le responsabilità.
Nessuno potrà chiedere a Karamoh show di novanta minuti più recupero come quello di ieri per le prossime 25 partite.
Nessuno dovrà pretendere giocate funamboliche a ripetizione, né il tecnico né, tantomeno, i tifosi.
Sarebbe l’errore più grave quello di mettere sulle ancor fragili spalle di questo giovanissimo talento responsabilità che non è in grado di sopportare.
Occorrerà centellinarne l’impiego a seconda anche delle caratteristiche dell’avversario e dell’andamento della partita.
Sarà necessario soprattutto avere pazienza con i tempi e anche con i primi errori che, inevitabilmente arriveranno.
Ieri si è visto un lampo di genio a San Siro, un ragazzo portato a Milano grazie alle straordinarie conoscenze di Sabatini.
Diamogli il tempo necessario per crescere, diamogli fiducia, diamogli affetto e supporto perché ieri ha dimostrato di meritarlo.