Inter: fatica a centrocampo? Soluzioni fai da te, con possibile cambio modulo

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1 Inter: la fatica a centrocampo è sintomo di poca velocità di tutta la squadra. Ecco alcune soluzioni2 Il trequartista3 Eder e il perché non parta dal primo minuto4 La difesa a treInter: la fatica a centrocampo è sintomo di poca velocità di tutta la squadra. Ecco alcune soluzioni

Inter: le ultime partite sono state molto difficoltose soprattutto per il tanto citato e richiesto dominio del campo, che mister Spalletti vorrebbe attuare in ogni gara.

Il calo è cominciato subito dopo la partita con la Roma. Già con la Spal infatti, si sono potute notare delle differenze. Uno dei motivi più evidenti sta nel fatto che sia la Viola che i giallorossi, giochino un calcio più propositivo che lasci spazi.

Un altro invece riguarda lacune dovute all’interpretazione di alcuni ruoli, non ancora avvenuta al massimo.

Il trequartista

Il trequartista è purtroppo una mancanza di questa squadra, soprattutto per come pretenda sia fatto il suo calcio, Luciano Spalletti. Non esiste in rosa il Nainggolan che giochi sulla trequarti e che crei continuo movimento.

Proprio questo moto perpetuo, sarebbe fondamentale per chi sarebbe addetto ad impostare. Le ali infatti, oltre a fare strappi in avanti e indietro, diventano prevedibili soprattutto sui lanci lunghi.

Stesso discorso per la prima punta che spalle alle porta, si ritrova spesso Imbrigliata tra le linee avversarie. Proprio il trequartista quindi, dovrebbe in questo senso incidere sulla imprevedibilità, andando ad occupare una zona di campo.

La sua corsa servirebbe in fase di possesso, ad attirare su di sé in maniera scomposta uno tra un centrocampista e un difensore, in modo da disallineare gli schemi e permettere gli inserimenti dei compagni.

Joao Mario dispone della fisicità per il ruolo, ma forse non ancora la necessaria cattiveria. Brozovic invece, ha più gol nel suo repertorio ma per caratteristiche fisiche, non strappa il campo. Limite che diventa ancora più evidente in fase difensiva.

Di conseguenza, senza adeguato movimento, la manovra necessariamente risente di lentezza. Non è quindi colpa solo di Borja Valero, definito appannato, ma è più un concetto di squadra che deve essere rivisto nella partecipazione.

I troppo scolastico di Spalletti, è stato rivolto verso un calcio ben organizzato, ma allo stesso tempo prevedibile perché lento.

Eder e il perché non parta dal primo minuto

Eder in queste ultime partite, ha sicuramente dato il suo contributo, ma al momento è stato escluso dall’11 inziale. Il motivo è verosimilmente da ricercare nel fatto che Spalletti preferisca avere un palleggiatore dotato eventualmente di gol, piuttosto che di una seconda punta che potrebbe sbilanciare troppo presto la squadra.

L’ex Samp infatti è subentrato soprattutto per dare la scossa; per tentare un po’ con azzardo, la soluzione più estrema. Sarebbe la stessa logica secondo cui Karamoh sarebbe entrato contro il Genoa, per dare spinta, puntare l’uomo e cercare di creare superiorità.

Politiche offensive, ma forse più idonee a gara un corso piuttosto che dal primo minuto.

Di conseguenza, senza l’interprete giusto, risulta plausibile ad oggi credere che potranno avvenire dei cambi modulo.

La difesa a tre

La difesa a tre, potrebbe essere una, con D’Ambrosio terzo aggiunto a Skriniar e Miranda, e Dalbert e Cancelo sulle fasce.

Centrocampo con due mediani e attacco costituito da tre punte. Karamoh ad esempio, in questo modulo avrebbe sicuramente meno responsabilità difensive rispetto al 4-2-3-1, ma molte di più in quella offensiva. Sarebbe infatti quasi sempre costretto a prendere palla cercando il fraseggio con la prima punta o a tentare la giocata.

Meno Candreva forse con il 3-4-3 che oggi preferisce avere campo davanti, piuttosto che dribblare o tirare in porta.