Inter: meglio vincere soffrendo che soffrire perdendo, alla faccia degli esteti

Indice dei contenuti

1 Inter: tre punti e a casa, obbiettivo di oggi raggiunto2 Non solo note negative3 Prima parte della stagione positiva4 Non siamo belli, e lo sappiamoInter: tre punti e a casa, obbiettivo di oggi raggiunto

Il commento più scontato sarà “la solita Inter, anche a Benevento”.
Di certo non è una squadra per deboli di cuore, l’Inter di queste settimane.
Anche oggi, forse più oggi di sempre, visto che a metà del primo tempo la gara era stata messa in discesa dalla doppietta di Brozovic.
Invece si continua a soffrire, anche con squadre dal tasso tecnico infinitamente inferiore.
C’è una nota che si ripete con una continuità che rischia di divenire preoccupante.
A Bologna fu Verdi, oggi è stato il turno di D’Alessandro a far tremare le vene dei tifosi nerazzurri.
C’è sempre un avversario, specie se brevilineo e veloce e se riesce a giocare tra le due nostre linee che riesce a mettere in crisi tutto il disegno di Spalletti.
Il tecnico nerazzurro dovrà prendere atto di ciò per portare gli aggiustamenti necessari.
Oggi anche la difesa non ha dato l’impressione della sicurezza delle altre volte.
D’altro canto il filtro di Borja Valero e di Vecino non è dei più arrembanti e le conseguenze anche contro il Benevento sono state lampanti.

Non solo note negative

Ciò detto anche per oggi di positivo solo i tre punti?
Non molto di più per la verità ma qualcosa da sottolineare c’è.
Intanto i due gol di Brozovic, tanto per sfamare le bocche di continua a ripetere che se non segnano Perisic e Icardi è notte fonda.
La conferma di Skriniar gara dopo gara, anche se con qualche giramento di testa oggi, dovuto più alle situazioni create da disattenzioni dei compagni che non da errori o cali di tensioni suoi.
La gestione dei primi 45 minuti, con una diversa capacità di verticalizzare, forse facilitata dalla rinuncia al pressing alto da parte degli avversari.
E perché no, anche la gestione degli ultimi minuti di gara, pur se non esaltante sotto un profilo estetico, ha dimostrato la lucidità di chi ha saputo tenere lontani i pericoli ben sapendo di non avere più risorse fisiche e mentali per chiudere la gara.

Prima parte della stagione positiva

E comunque bando alle ciance.
Con la partita di oggi si chiude il primo “mini torneo” di questa squadra, nuova nelle fondamenta, nel modo di stare in campo, in diversi interpreti e nel direttore d’orchestra.
Questo primo spezzone di campionato l’Inter lo chiude con 19 punticini, a meno due dalla vetta comunque vadano le cose .
Alzi la mano chi aveva previsto questa situazione il 30 agosto; se c’è qualcuno che lo fa o è un preveggente o un bugiardo.
Gli esteti del calcio di certo avranno già smesso da tempo di seguire le partite dei nerazzurri.
Troppo più bello il calcio proposto dal Napoli, magari anche dalla Lazio e perché no, dal Bologna o dalla Spal.

Non siamo belli, e lo sappiamo

Piacerebbe anche a noi un Inter scintillante, che proponga manovre in velocità, ariose.
Non siamo una squadra bella, le caratteristiche dei nostri giocatori non ci consentono di essere tali.
Lo sappiamo, e in una qualche misura ci va bene così.
Dopo tanti anni di delusioni, perdonateci la franchezza, ma dell’estetica facciamo volentieri a meno.
Dei punti no.
Dal 15 ottobre inizia un altro campionato per l’Inter, quello decisivo, quello delle sfide di altissimo livello (anche con la Roma lo era e sappiamo come è finita).
Milan, Napoli, Samp, Torino diranno che squadra è veramente l’Inter di quest’anno, quali possono essere le sue ambizioni, se questo primo spezzone di annata è stato una somma di eventi fortunati o l’inizio della costruzione di un edificio importante.
Alla ripresa del campionato ci sarà da divertirsi.