VAR: putiferio per 15 secondi indietro… noi chiediamo indietro di 20 anni
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1 Var: polemiche senza senso2 Lo strumento funziona, tutti i club hanno accettato3 Solo il mondo Juventus continua le polemiche4 Trasparenza ed equità che mancavano da decenniVar: polemiche senza senso
Il putiferio scoppiato per la decisione dell’arbitro Damato di rivedere il fallo di Lichtsteiner sul Papu Gomez prima del gol annullato a Mandzukic ha dell’incredibile.
Fior di commentatori si sono lanciati in giudizi sommari sullo strumento a disposizione dei direttori di gara con una protervia ed una arroganza davvero fastidiose.
Addirittura c’è chi ha consigliato alla Juventus di mettere un osservatore in tutte le partite per spulciare un minuto o due minuti prima che cosa è successo.
Dopo sette giornate di campionato un dato è evidente.
Lo strumento funziona, tutti i club hanno accettato
Il Var c’è, funziona, potrà essere migliorato senza dubbio, ma la la sua utilità per ridurre l’errore arbitrale è solare.
Alcune polemiche non sono mancate, sulla discrezionalità dell’arbitro di ricorrere allo strumento visivo o anche delle decisioni prese dopo aver visionato le immagini.
Ma tutto sommato sono polemiche accettabili, enormemente inferiori a quelle che hanno sconquassato i precedenti campionati.
Tutte le squadre hanno accettato di buon grado, magari facendo buon viso a cattiva sorte, la novità.
Solo il mondo Juventus continua le polemiche
Solo una non riesce a mandar giù questa novità, che viene vissuta come un vero e proprio atto di lesa maestà.
Erano abituati a ben altro giocatori, allenatori, tifosi, dirigenti bianconeri.
Le polemiche gli facevano un baffo, molte decisioni arbitrali un po’ meno.
Il gol di Turone, il gol annullato a Cagliari alla Fiorentina di Graziani, il rigore su Ronaldo, il gol di Muntari.
Quattro episodi clamorosi, che hanno provocato polemiche non ancora concluse a distanza di decenni.
Ma questi signori non ricordano, né questi episodi né decine di altri in cui il Var avrebbe cambiato le sorti di decine di incontri, forse di molti campionati.
Trasparenza ed equità che mancavano da decenni
Dunque basta con le filippiche, basta con l’arroganza di chi si sente defraudato di un privilegio che per anni ha garantito decisioni criticabili.
Oggi c’è un occhio in più, non è un occhio bianconero, è un occhio molto più preciso di quello umano.
E soprattutto è uno strumento di equità e trasparenza, perché le immagini che vede l’arbitro sono le stesse che vedono milioni di tifosi.
E ora, finalmente, l’arbitro si sente soggetto non più solo al giudizio di giornali e dirigenti di club ma, soprattutto, anche a quello della enorme platea di appassionati.
Ma parlare di equità e trasparenza in casa Juve evidentemente dà parecchio fastidio.
Se ne facciano una ragione questi signori, perché indietro non si torna.