Beppe Bergomi, ex capitano nerazzurro ed oggi opinionista di Sky Sport dice la sua sul Var, con un’analisi interessante per quanto riguarda i difensori
Il VAR è l’argomento che tiene banco in queste prime settimane di campionato, ognuno dice la sua, e anche Beppe Bergomi ha fatto le sue valutazioni.
Il VAR, o video assistant referee, è stato introdotto quest’anno, per migliorare la precisione sulle decisione degli arbitri.
Non scevro da polemiche, ha alzato un vero e proprio polverone in questo inizio di campionato.
Dai minuti di recupero esorbitanti, alla lentezza del gioco, fin’anche a metterne in discussione la validità.
Bergomi però ha posto una riflessione su un altro campo
Beppe Bergomini ha detto la sua sul Var, ponendola però come una riflessione legata al gioco, o meglio, al modo di giocare.
La presenza del Var infatti, in queste prime giornate ha certificato la diminuzione delle simulazioni, sia sui falli che sui contatti non di gioco.
Secondo l’ex capitano nerazzurro però c’è un altra cosa che sta cambiando, ed è il modo di giocare dei difensiori.
Ne h parlato in un intervista rilasciata al “Corriere della sera” dove ha detto questo:
“sta cambiando anche il modo di marcare, pian piano si tende a stare più lontani dall’attaccante proprio perché sai che se gli tiri la maglia o gli dai un calcetto alla fine ti beccano”.
In effetti, sono molto diminuiti i contatti rudi dei difensiori, che non “menano” più come prima, soprattutto nei contatti corpo a corpo in area, per paura di incappare in una sanzione da rewiew.