VAR, le lamentele non si placano
di Luciano Oggioni – “VAR”: la casistica è ancora agli inizi, ma già si impadronisce di un dettaglio rilevante, e mi riferisco all’episodio di Atalanta-Juve con il gol annullato a Mandzukic dopo che l’arbitro, visionando il filmato, si è reso conto di non aver visto e fischiato una violenta botta di gomito all’atalantino Gomez.
I dibattiti si sono accesi, ovviamente, specie su sponda juventina delle tifoserie e della stampa, criticando l’uso improprio del nuovo mezzo tecnologico che nel caso sarebbe stato a danno dei bianconeri. La contestazione si è sviluppata infatti sul tempo trascorso dal fallo di Lichsteiner non rilevato ed il gol poi annullato di Mandzukic, con cui si è conclusa l’azione.
Ora, a mio modesto parere, questo è un episodio da archiviare come utile precedente: infatti, la VAR è stata chiamata in causa da chi il fallo l’aveva visto in partenza, e dal momento che l’azione si era conclusa con una variazione del punteggio, è stato decretato l’annullamento del gol nonostante la pregressa azione fosse proseguita indebitamente per circa 20 secondi. Tutto questo, dovrebbe produrre nei calciatori una regressione della fallosità non solo preterintenzionale, ma anche tattica e fraudolenta, nel prendere atto che un comportamento irregolare può essere rilevato e punito anche a posteriori, come nel caso in questione dove l’azione culminata in gol doveva essere fermata contestualmente al fallo.
Ma sappiamo ormai tutti, come è già parso di capire, che le lamentele (specie di parte e di color….omissis) saranno il sale dei dopo-partita e dei talk show a venire, con ovvio godimento di chi poteva temere uno stallo dei temi caldi per l’avvento della tanto agognata “moviola in campo”.