Nazionale: flop con la Macedonia, qualificazione ancora incerta, fischi per tutti

Nazionale spenta, pareggio incolore

Il misero pareggio degli azzurri con la Macedonia lascia una grande delusione sulla bocca di tutti.
Brutta partita della nostra nazionale, che non si guadagna neanche la matematica certezza del playoff.
Servirà un pareggio in Albania o sperare che le altre inseguitrici non vincano con scarti esorbitanti.
Lo stadio che ha visto Ventura sulla panchina granata per due anni non regala un colpo d’occhio epico.
Grandi spazi vuoti e cori soprattutto degli entusiasti tifosi macedoni.
Le incertezze regnano in tutti i settori, balla persino la difesa della ex magica BBC.
In mezzo al campo la mancanza di fosforo di Verratti e De rossi si fa sentire, Darmian e Zappacosta spingono senza convinzione.
Chiellini la butta dentro sugli sviluppi di un angolo ma non c’è da entusiasmarsi.

Secondo tempo, buio pesto

Secondo tempo se possibile ancora più deludente.
Il pareggio macedone arriva a 10 minuti dal termine come logica conclusione di una gara priva di nerbo.
Trajkovski segna al 32’ della ripresa, con un diagonale della beffa che non dà scampo a Buffon.
Le parole del CT Ventura sono lo specchio del grigiore visto in campo:

Ventura, parole quasi rassegnate

Secondo tempo deludente.
Abbiamo perso giocatori, ma quelli che avevo e giocano poco nei club hanno accusato la fatica.
Abbiamo perso il filo conduttore del primo tempo. Ha inciso molto un discorso di calo della condizione.
Si è persa lucidità e non sviluppavamo più niente. Non si fa risultato senza proporre nulla.
Siamo ufficialmente secondi, vediamo quello che faremo. Se saremo agli spareggi li giocheremo, com’è logico.
Speriamo che nel frattempo rientri chi manca e che qualcuno giochi di più nella propria squadra.
Per il secondo tempo meritiamo i fischi ma l’Italia non andrebbe mai fischiata per principio: rappresenta tutti noi.
Stiamo ripetendo le stesse cose da tempo. Recuperiamo i giocatori per fare calcio serio e fare risultati
”.