Var si, Var no: le visioni contrapposte di Marotta e di Borrelli
L’innovazione tecnologica sta facendo discutere
Il dibattito sulla Var non si placa. Su questa innovazione, che ha fatto discutere fin dalla prima giornata, abbiamo assistito a feroci polemiche ma anche a sospiri di sollievo, nella speranza di diminuire le ingiustizie legate ai possibili errori arbitrali.
Vediamo due recenti opinioni contrapposte. Quella di Giuseppe Marotta AD della Juventus e quella di Giuseppe Borrelli procuratore aggiunto della Direzione Distrettuale Antimafia.
Marotta:”Servono confronti”
Queste le parole di Marotta riportate da Sky Sport durante la premiazione di Carlo Ancelotti a Torino:”Il Var? La posizione della Juventus è quella di una necessità di un supporto tecnologico per l’arbitro. All’interno del Var, che è in fase di sperimentazione, c’è un protocollo che disciplina la sua attività e servono confronti con l’organismo arbitrale per arrivare al protocollo definitivo. Il gol di Mandzukic era da annullare, ha fatto bene il Var ad annullare, ma non capisco perché non ha preso posizione sul rigore su Higuain al 94. Ritengo che il Var come la Gol Line Technology sia importante perché riduce la possibilità di sbagliare dell’arbitro. Ma si perde romanticismo, abbiamo esultato per il gol e poi ci siamo trovati a reprimere”.
Borrelli:”Un passo in avanti”
Questo invece il commento di Borrelli ai microfoni di Radio Punto Zero:”Grazie al Var ciò che vedranno gli spettatori potrà essere visto anche dall’arbitro, e questo è un passo in avanti notevole rispetto al passato. Ora, col Var, ogni scelta andrà spiegata, gli arbitri non potranno più parlare di errori per ‘non aver visto’ un determinato episodio, dato che avranno la possibilità di basarsi su immagini immediate. Molti parlano delle perdite di tempo, ma i sei minuti in più d’ogni partita non sono sufficienti per sovvertire un risultato ingiusto derivante da un errore arbitrale. Ovviamente capisco che questo tipo di esigenza non è avvertita da chi non è vittima di errori arbitrali...”.
Il dibattito pare destinato a continuare.