Inter news: Gagliardini, crisi senza fine
Anche in nazionale Gagliardini ha confermato di proseguire il suo lungo, lunghissimo momento di black out.
Il rendimento del ragazzo inizia a rappresentare un problema, più che la soluzione di qualcuno dei problemi dell’Inter.
Un mese e mezzo ad altissimi livelli, da vero dominatore del centrocampo.
Poi, all’improvviso tac, la lampadina si spenge e l’Inter si ritrova con un giocatore la cui normalità contrasta decisamente con le aspettative che avevano circondato il ragazzo al suo arrivo a Milano e, non nascondiamocelo, anche con la contropartita economica pattuita con l’Atalanta.
Quando arrivò in nerazzurro, qualcuno fece sommessamente notare che quello che stava passando per un fenomeno, fino a pochi mesi prima faceva la riserva fissa nella squadra orobica.
Ma quella voce fu subissata dalla valanga dei giudizi entusiastici che le prime partite di Gaglia avevano sollevato.
Non solo nei tifosi nerazzurri.
Anche e soprattutto gli addetti ai lavori si trovarono a dover cantare le lodi di un giocatore che si stava imponendo in maniera inattesa e dirompente.
Parabola simile a quella di Santon?
Non vogliamo neanche pensare che la reale statura di Gagliardini sia quella grigia, disattenta e disordinata di questi ultimi mesi.
Quello che aveva fatto nei primi periodi nerazzurri autorizza a sperare ben altro.
E’ ancora giovanissimo, e i giovani vanno aspettati.
Senza esagerare però.
E d’altro canto, chi ama l’Inter non può neanche dire di non aver assistito ad altre parabole di questo genere.
Una su tutte quella di Davide Santon.
Ma in quella vicenda è da ricordare che l’interruzione del magic moment del “bambino” , fu dovuta ad un incidente.
Gagliardini si è andato spengendo invece lentamente, consumato come una candela accesa troppo presto nel rettangolo del Meazza.
E la società che dice?
Ci sono altri problemi di natura extra calcistica che influiscono sul rendimento del ragazzo?
Siamo certi che Gagliardini saprà rispondere da par suo alle critiche di questi mesi, il carattere non gli manca, le qualità tecniche nemmeno.
Ma da tifosi, una riflessione si impone: chi aveva valutato l’acquisto? Gli osservatori avevano sfornato report tutti positivi? E chi aveva dato l’ok ad una spesa di 25 milioni ?
Sabatini non era ancora entrato in società.
Era Piero Ausilio ad avere l’ultima parola, prima di Mr.Zhang.
Dunque Piero, proprio nulla di dire al riguardo?